Una delle domande che mi sono posta aprendo Mommit è stata: quanto mi danneggerà?
Non sono così scema da non saperlo, eh… So benissimo che chi ci mette la faccia, ci può lasciare anche la ‘poltrona’.
Perchè ho aperto Mommit? Non per volontariato, gente.
L’ho aperto perchè mi sono stufata delle cose non-dette, delle cose dette a metà, delle discussioni da un blog all’altro, della competizione sleale a base di violazioni di copyright, del lavoro nero.
L’ho aperto perchè sono una forte sostenitrice dei doveri, prima che dei diritti. Mi spiace, ma è così: per me sono importanti anche i doveri.
L’ho aperto perchè voglio arrivare a un codice di autoregolamentazione, se mi aiuterete a ragionare sull’argomento, anche se dovessi firmarlo soltanto io.
Ieri mi è stato fatto notare che il mio post sui giveaway mette in difficoltà molti blogger, che magari potevano non essere a conoscenza delle Leggi, e che probabilmente non è il caso di parlare di argomenti così forti, che possono eventualmente mettere in luce le nostre carenze (oddio, domani voglio parlare di copyright… succederà il pandemonio 😉 ).
E’ vero: è un pericolo. Io stessa non ne sono immune. Io stessa ho commesso degli errori, all’inizio del blog, e chissà quanti altri ne commetto ancora! E quindi che si fa? Si parla solo di diritti?
Io penso che il ruolo di Mommit sia invece quello di scoperchiare il vaso di Pandora. Come ho scritto nella sidebar, penso fermamente che dobbiamo informarci sulle Leggi vigenti, conoscerle, capirle e anche seguirle. Perchè le Leggi esistono, anche se noi non ne parliamo o le ignoriamo.
Se non lo dico ad alta voce, non esiste?
Esiste lo stesso, ahimè, e questo non fa altro che renderci più fragili e più deboli.
Comunque non ho aperto Mommit per fare la paladina del mommyblogging. A malapena riesco ad essere la paladina di me stessa. Non rappresento la categoria mommyblogging.
Così, a richiesta, lo ribadisco: le opinioni espresse su questo sito non rappresentano quelle della blogosfera, ma solo della sottoscritta.
Chi c’è, c’è.
Io ci sono! Un codice secondo me ci vuole proprio, perché c’è tanta ignoranza ma anche tanta “furberia” come al solito (siamo italiani no?) ed io ste cose sarà un caso ma nei blog stranieri non le vedo!
Un codice non vuol dire che poi non si possa dissentire, ma sempre circostanziando, e non si possa ridiscutere se qualche punto cambia prospettiva, però ce n’è un gran bisogno…
Anche io lo sento necessario principalmente per me. In ogni caso non mi sento rappresentante di categoria, per cui ben venga chi dissente… ma magari in pubblico, così da poterne discutere tutte insieme, invece che privatamente. Comunque secondo me bisogna chiarire che non stiamo moralizzando nessuno, e soprattutto, almeno nella mia testa, non penso a un regolamento fatto di divieti, ma piuttosto una sorta di creative commons con alcune linee guida molto ma molto basiche, che possono anche essere scelte o non scelte. Secondo me noi non dobbiamo decidere, ad esempio, post sponsorizzati sì o post sponsorizzati no. Dobbiamo, secondo me, inventarci una linea guida per ambo le scelte, in modo che poi, al singolo, spetti solo fare copia/incolla di quel tipo di discleimer per il suo blog. Non so se mi son capita… 😀
Ti sei “capita” benissimo e anch’io lo intendo così e per “dissentire circostanziato” intendo proprio un dialogo pubblico e non le solite scaramucce e comunicazioni private, ad esempio perché le obiezioni sul post dei giveaway non sono state fatte direttamente nei commenti (oppure io non l’ho viste???) in modo da innescare un dialogo costruttivo?
ah ecco, pensavo di essermi persa qualche commento. invece le critiche le hai ricevute privatamente… :-/
ti sei “capita” benissimo ed è per questo che nonostante il mio sostene l'”AD-freedom” sto seguendo questo tuo percorso..
sostene-re (devo imparare a rileggere, devo imparare a rileggere, devo..) 😀
Brava socia, concordo! E grazie Barbara che non solo ci metti la faccia, ma metti in gioco la tua credibilità per una questione che ci riguarda tutte!
..anch’io ci sono..credo che per emergere le blogger devo regolamentarsi rispetto atutti gli argomenti..essere legalmente riconosciute..ne abbiamo parlato già quindi ti sostengo fortemente..
barav
baci
r.
Ci sono anch’io, perchè sento di avere tante “mancanze” in materia, di essere tanto ignorante (perchè ignoro, non perchè sono stupida! 😉 ).. e visto che l’ignoranza per legge non è ammessa, ben venga se assieme scoperchiamo questo vaso e veniamo a conoscenza di tante cose… poi naturalmente ognuno si comporta come crede, ma non può più dire che non sapeva… ;DDD
Sono assolutamente d’accordo. Far finta di non sapere non significa essere esenti dal rispettare le leggi. Vai avanti, Barbara!
Anche perché la legge non ammette ignoranza! 🙂
sono d’accordo!
Io ci sono!
E poi credo che un codice di autoregolamentazione come quello che emergerà da Mommit (perché dubito, Barbara, che lo sottoscriverai da sola 😉 ) potrebbe non essere applicato SOLO ai mommyblogging!
concordo, ad esempio i miei non sono mommyblogging, cioè lo sono solo perché io sono mamma e parlo anche dei miei figli, ma per il resto non lo sono 😉
sì, secondo me bisogna essere più neutre possibili, e fare in modo che – eventualmente – questa ‘licenza’ sia applicabile anche ad altri blog, come i foodblog e i fashionblog che ho nominato dal principio. Anche perchè, diciamocelo, proprio queste due categorie di blog ne avrebbero un gran bisogno 😉
Esatto!!!
Barbara, come pensi di innescare il processo di creazione collettiva del codice di regolamentazione? Hai già un “piano”? 🙂
(curiosa, curiosa, curiosa…)
Un’idea ce l’ho, ma bisogna vedere se è praticabile. Ammesso che – mi pare – si è tutte d’accordo a non vietare nulla, io partirei prensentando ciascun punto in un post, in base a quanto è emerso nei commenti fino ad oggi, per esaminare insieme punto per punto… No, detto così non si capisce niente. ehm…
Per esempio:
Un post sponsorizzato è…
In questo blog si fanno post sponsorizzati, ma si garantisce che…
In questo blog non si fanno post sponsorizzati, e dunque…
E così, mano a mano che nei commenti emergono idee interessanti, se ne parla, e si aggiorna il post con la definizione definitiva. Che dici?
Sì, avevo immaginato. Ma in tal caso io credo davvero valga la pena richiamare l’attenzione di quanti più blog possibili.
Che ne dici di creare un post da copincollare su ogni blog, affinché la notizia di estenda a macchia d’olio, e quante più persone possibili (ovviamente interessate) possano prenderne parte? Qui vedo tante blogger, ma anche tante assenze, non riesco a capire se per scelta o perché non si conosce l’iniziativa.
Magari semplicemente non interessa a tutte, mica possiamo pretenderlo…
Non so, io tendenzialmente credo che chi ha voglia di partecipare e pubblicizzare la cosa, lo abbia già fatto. Anche perchè io ho mandato un bel po’ di email, ad inizio lavori, con un po’ di inviti…
Io credo che alcune non siano interessate, almeno in questa fase iniziale, la pubblicità bisognerà farla tanto dopo la stesura definitiva, deve diventare un bollino molto ambito perchè certifica il/la blogger che lo espone
la perplessita era che una volta fatto tutto, ci fosse chi saltava su a dire “io non avrei fatto così ma cosà” (magari riferito non a tutto, ma a una parte in particolare). per questo penso che più gente partecipa, più si muovano le idee, più il risultato sia completo (o caotico, a seconda… 😉
io, tonta e ingenua come sempre, non ho pubblicizzato mommit… chiedo venia! penso che chi lo desidera può pubblicizzare e spiegare ai suoi lettori di questa iniziativa. sicuramente c’è chi non ne è a conoscenza e c’è chi, per un motivo o per un altro, non vuole mettersi direttamente in gioco…
l’idea mi piace moltissimo e avrei una proposta: prima della stesura definitiva fare un “summit” tra le pioniere, per parlare guardandosi negli occhi e sistemare i dettagli, però abbiate pietà di me, che sia Genova, Torino o Milano, in Emilia Romagna non ce la posso fare 🙁
Non riesco a commentare “sopra” l’idea di pubblicizzarlo tanto DOPO questo bollino come marchio di qualità DOC la trovo veramente una proposta fantastica! così come trovo fantastico il summit!! Voto subito per MILANO (che da Roma è un pelino più comodo 😀 )
io mi sposto ovunque! (eh eh bel pretesto per mollare tutto e andare in “gita” con le amichette…)
Barbara, conosci questo servizio online americano? http://disclosurepolicy.org/generator/bloggers
E’ un “generatore automatico” di policy. Intendi qualcosa del genere?
Non lo conoscevo, grazie!! Ora me lo studio…
e mettici pure i “craft-blog” va, che ne hanno TANTISSSSSSIMO bisogno!
Mo faccio la “drastica” pure di qua (evidentemente oggi è proprio giornata 😀 ) ma secondo me dovremmo riuscire a fare un codice-tipo (mi viene in mente il contratto-tipo delle camere di commercio pubblicizzato in questi giorni!!), proprio per evitare che chi voglia fare il furbino trovi un angoletto rimasto privo di regolamentazione…
Il mio unico dubbio è: ma poi qualcuno deve controllare? Nel senso… Secondo me sto fantomatico bollino o licenza o codice, deve essere prelevabile liberamente da chiunque lo desideri. Sta a lui rispettarlo, se ne diventa ‘firmatario’. Ma se usa il ‘bollino’ senza rispettare le regole? Ci mettiamo a fare i poliziotti? Ecco, questo è l’unico punto che mi sembra davvero difficile…
ahaha…mi hai già risposto 🙂
Io credo che non sia necessario. Dal momento in cui si tratta di una libera scelta, e dal momento in cui uno può estromettersene in qualsiasi momento, ognuno deve controllarsi da se… altrimenti toglie il banner! 🙂
forse pecco di ingeniutà, ma non obblighi nessuno a seguire il regolamento. Chi espone il logo è perchè ci crede, altrimenti che senso avrebbe? Tralascio qualche “furbizia”?
anche io la penso come te… secondo me è proprio necessaria fiducia e onestà
ragazze..è comunque un contratto, un manifesto e il controllo può essere gestito in autocontrollo reciproco..segnalando dove possibile ma anche semplicemente nei propri spazi..ma credo fermamente che ci voglia un contratto da rispettare..
io a milano vengo..ho casa e possono anche ospitare!
baci
ragazze..
Nestore a pranzo ha avuto una bella idea (secondo me): creare una mailing list a cui si iscrivono coloro che aderiscono al ‘bollino’, in cui si possano fare delle correzioni recipriche, e in forma privata all’interno delle aderenti…
Ecco, io la trovo un’idea geniale. A mio parere il “bollino” deve essere ambito e non per tutti. Se uno fa parte e accetta il regolamento (firmandolo e sottoscrivendolo) di Mommit può ottenere il bollino. Altrimenti no. Sono un po’ drastica?
Mi piace MOLTO l’idea di Nestore (magari un gruppo nascosto su FB?) e anche l’idea di Antonella mi sembra condivisibile, non so se fattibile ma condivisibile si!
Posso esprimere un mio dubbio? Qui si parla di autoregolamentazione, quindi di regole da rispettare da parte di chi sottoscriverà. Immagino che le firmatarie rispetteranno le regole. Rimarrà sempre una marea di signore con blog che faranno quello che gli pare in barba alle regole (che non sarebbero leggi, ma regole). Già non si rispettano le leggi…
Però Barbara ho fiducia in te. Te l’avevo già detto che il progetto è ambizioso ma solo tu ci puoi riuscire.
Questo è vero! Come si fa ad essere sicuri che si rispettino le regole? Intanto, secondo me molto faranno i lettori… se un blog ha il “bollino del codice” che rimanda al link con tutti i si e i no, e non lo rispetta, farà una bella figura di cacca nei confronti di chi lo segue… Io non mi metterei a fare il poliziotto, però se dovessi scoprire che qualcuno, pur avendo LIBERAMENTE SCELTO di aderire al codice non lo rispettasse, magari conterei fino a 150 ma alla fine un garbato post di “denuncia” lo scriverei…
si, direi proprio che come dice Chiara è l’unico modo 🙂
Io non mi ponevo il problema di chi fra le firmatarie non rispetterà le regole (perchè darei per scontato che le rispetti). I problema trovare il modo per tutelarsi nei confronti di tutte le restanti signore che scippano, copiano, e ne fanno veramente di tutti i colori.
chi “scippa” il bollino cmq dichiara di rispettare certe regole… se poi PALESEMENTE le infrange, alla berlina ci si mette da sé!!
non credo che esista un modo per tutelarsi dai furbetti, ma sono convinta che se faremo del nostro meglio, e se promuoveremo il bollino come una sorta di certificazione collettiva, magari le cose a poco a poco cambieranno… altrimenti, si può sempre pensare di prenderci un avvocato 😉
Esatto!! anche perché ci saranno pure i furbetti di serie A, ma pure quelli che (come molte di noi, me per prima) tante cose le ignorano…
vero! tanti fanno i furbi, tanti sono ingenui… non voglio credere che siano tutti in mala fede!
mi sa che doria intendeva coloro che il bollino (e le regole connesse) non lo vogliono vedere nemmeno da lontano perchè (e lo sanno benissimo) nei loro blog utilizzano foto di altri, scopiazzano i tutorial ecc. ho capito bene doria?
be’ secondo me contro questi comportamenti scorretti non si può fare nulla, non c’è bollino che tenga. ma se questo bollino e il codice annesso lo diffondiamo il più possibile credo riusciremo a sensibilizzare lettori e blogger, io ci spero almeno!
Se piano piano i blogger sregolamentati diventassero la minoranza, sono sicura che cercherebbero di “adeguarsi”… su questo sono molto ottimista!
Si hai capito bene. Si leggono cose sconcertanti e sinceramente sono queste le cose che più di tutte mi fanno arrabbiare.
Credo che nei confronti di chi perpetri nella pirateria virtuale non ci potremo fare niente e non ci sarà bollino che tenga… almeno fino a che non avremo affrontato il tema di copyright, vero Ba? 😉
Domani ne parleremo, ma sarà appunto un post informativo, in base a quello che so io…
per me (e penso molte altre) queste informazioni sono importantissime. grazie ai tuoi post io sono venuta a conoscenza di problematiche che nemmeno immaginavo esistessero! so benissimo che sono le tue conoscenze (e le conoscenze delle altre blogger) però servono a dare una prima panoramica sulle questioni, poi ognuno è libero di approfondire…
Però quindi si esclude anche un controllo prima di concedere sto “bollino”? Perchè se il blog ha sempre palesemente infranto le regole base (E CE NE SONO TANTI!) può esporlo lo stesso e migliorare per il futuro? Dilemma!
Io non credo che possiamo pretendere di diventare una sorta di commissione che controlli il rispetto delle regole. Credo che tutto si basi sull’onestà intellettuale di chi partecipa… ehm… 😀
Nel caso si sgami il/la furbina possiamo sempre partire col post di sputtanamento 😀 😀
ahhaaa me fai morì stamattina 😀
io, tendenzialmente, post di sputtanamento non gradisco scriverli. servono davvero?
Manco io gradisco scrivere post di sputtanamenteo! ma se alla fine arriviamo ad un codice con oneri/onori e ci impegniamo a rispettarlo, e arriva il furbo di turno che si prende il bollino e continua a fare come gli pare… io il post di fuoco lo scrivo eccome! 😀 😀
direi che sono d’accordo con Chiara e i miei “cazziatoni virtuali” sono storia ormai (anche se in genere non faccio nomi, ma con il bollino ci vogliono però!) 😀
Ci saranno sempre signore che o perché ingenue o perché furbe non rispetteranno il regolamento. Pazienza! Non faranno parte di Mommit. L’importante, credo, è rendere Mommit e il suo bollino un evento prestigioso. Pubblicizzarlo al massimo può essere già un inizio… non solo sui nostri blog (io non l’ho ancora fatto sinceramente) ma quando ci sarà il regolamento anche sulle riviste, sui giornali… Penso sempre in grande…. Firmando ti impegni a rispettare delle regole. Se non lo fai ti togliamo il bollino. Oggi sono combattiva… ihihihi 🙂
Mi piace!
Io ci sono!
Non solo perchè non mi piace violare le regole, ma anche perchè penso che se questo mondo (e quindi pure il web) lo vogliamo davvero migliorare, renderlo più rispettoso della Legge e delle perosne…beh dovremmo inziare da noi stessi.
Brava!! Parole sante!!!
clap, clap, clap. vero, verissimo!
dov’è il tastino “MI PIACE”? 😀
lo penso spesso anche io 😉
barbara, si può aggiungere questa opzione?!
ci sono..mi batto per la leglità, volte che manchi??alsummit vengo..mi faccio prestare uno dei barconi degli immigrati..che tanto qua, abbondiamo
Comunque secondo me non c’è bisogno di una commissione di controllo. I lettori controlleranno da sé.
Anche io la penso come te… e poi: chi controlla i controllori? Cioè, a me fa piacere condurre la discussione, ma onestamente non ho proprio voglia di fare la poliziotta. E poi a che titolo? Chi deciderebbe cosa?
Io vorrei FARLA FACILE, non incasiniamoci, altrimenti non se ne esce più.
Io credo che i lettori non siano degli sprovveduti… se dichiari di aderire ad un codice e poi palesemente ne contravvieni i punti, perderai di credibilità e quindi in “adesioni”…
Quello che credo è che magari, soprattutto all’inizio, saremo solo noi ad apporre il “bollino”…
Tanto per rimanere nel “mio” campo, fino a qualche tempo fa il biologico, l’ecologico, l’ecosostenibile, erano tutti termini di nicchia che identificavano una categoria di utopisti!!!
Qualcuno deve pur cominciare!
infatti il “marchingegno” si complicherebbe non poco: credo che chiunque (blogger o lettore) potrà fungere da controllore. nel momento in cui rilevo qualcosa di anomalo o che va contro le regole posso scrivere al blogger in questione (magari una mail prima che un post di sputtanamento, io sono per la gradualità…) segnalando il problema. se poi il blogger non dà risposte o è recidivo, allora si può passare alla meniere forti…
sarò la solita ingenua ma io proprio non capisco come il post di ieri possa danneggiare qualcuno: se (come nel mio caso…) si ignorava totalmente la questione concorsi, premi, notaio &co. si può solo essere grati di ricevere queste informazioni! se si conoscevano le leggi esistenti e si ignoravano deliberatamente si può continuare a farlo: con tutto il rispetto, la stima e l’ammirazione che ho per barbara non credo che dopo il suo post oggi la finanza sguinzaglierà i segugi alla ricerca del giveaway fuorilegge… mah!
o forse chi ha protestato crede che le aziende “spaventate” da mommit possano non fare mai più giveaway?! be’, francamente non credo proprio che abbiamo tutto ‘sto potere!
hai ragione, soprattutto perchè c’è tanto bisogno di “£informazione Libera”..e se per così poco ci si arrabbia..siamo messe bene pure noi mamme !
Ciao Barbara, io commento poco su Mommit per mancanza di tempo ma seguo con attenzione. Oggi mi prendo due minuti per dirti:
1. il post di ieri è stato utillissimo e soprattutto istruttivo, molte di noi (io per prima) siamo autodidatte del blogging. Io con Mommit sto imparando molto, anzi ti ringrazio perché stai mettendo a disposizione la tua esperienza. le tue riflessioni mi aiutano molto a capire la “tecnica” del blogging;
2. come ti dicevo in un post precedente: io lavoro nell’ambito della certificazione e ho assegnato marchi di qualità per anni. E’ esattamente come dici tu: sei un ente terzo controlla, ci vuole anche chi certifichi l’ente terzo. questo comporta costi e una “strozzatura” dell’espanzione del fenomeno blogging. Un codice di autoregolamentazione – almeno un prima battuta – andrebbe benissimo.
3. partiamo senza malizia…mettiamo il caso che molti furbetti magari sono solo acerbi e non sanno come ci si muove nel mondo blogging…in questo senso il codice di autoregolamentazione va benissimo perché ha uno scopo educativo, non di controllo.
spero di essermi spiegata, comunque vai avanti così perché va benissimo!!!
grazie!
forse dovrei leggere prima di pubblicare…la fretta aiuta i refusi…sorry!
bravissima! è esattamente quello che penso anche io.
molti errori si fanno per ingenuità, inesperienza e ignoranza. chi di noi non e ha fatti? il punto è che difficilmente uno apre un blog (per hobby) dopo aver riflettuto, pianificato ecc. quindi è facile cadere in errore… credo che numericamente siano molti di più gli ingenui che i furbi (cioè quelli che lo fanno ben sapendo di sbagliare).
certo l’ignoranza non giustifica comportamenti scorretti (come la pubblicazione di immagini o testi altrui ecc.), ed è per questo che un codice, come dice mamma(quai)green avrebbe anche un importante valore formativo/educativo.
mi viene un’idea… dopo il codice, non si potrebbe pensare a un vademecum per spiegare a chi è ignorante (in senso letterale e non negativo, eh!) in modo chiaro e semplice alcune questioni importanti, in modo da aiutare chi si avvicina al mondo dei blog? è un’idea che mi è venuta così, mentre scrivevo, probabilmente non ha senso ma io ve la dico lo stesso ;-))))
E’ una cosa carina, ma chi avrebbe le competenze per farlo? Insomma, qui siamo nell’hobbismo: io racconto quello che conosco, ma non conosco tutto, e soprattutto non sono un avvocato. Molte cose mi sono sconosciute. Posso dare informazioni tecniche, o di comunicazione, o commerciali, ma non legali…
ok, l’ho detto che era un’idea campata per aria! però chissà. magari in un futuro mettendo insieme le competenze di ognuno potrebbe uscire qualcosa di utile… io l’ho buttata lì. 😉
Ecco, hai centrato il punto per me fondamentale: lo scopo educativo e non di controllo. Io non mi sogno proprio nè di dire agli altri come fare, nè di controllarli. Scusate, ma che mi frega? 😀
Mi piaceva l’idea di creare uno spazio di confronto guidato (perchè di questo si tratta) per trovare una linea comune di trasparenza. Ma non mi sento nè di rappresentare la ‘categoria’ blogger, nè di fare un lavoro oltre alla mia portata. E poi, perchè io? Onestamente, non mi proporrei nemmeno, per rappresentare la ‘categoria’! 😀
esatto, come dici tu: spazio di confronto guidato. Guidato dall’esperienza comune, non da avvocati e normative. Poi sicuramente un guest post “normativo” di una (mamma) avvocato ci potrebbe stare, ma solo guest!
anche perchè (alcune) leggi ci sono e c’è anche chi dovrebbe controllare.
secondo me qui siano un gradino più in alto: non si tratta di controllare, ma guidare ognuno verso comportamenti condivisi e rispettosi delle regole. la blogosfera ideale (ma anche il mondo) sarebbe quella in cui ci si confronta, si scelgono delle regole o delle linee di comportamento e poi ognuno si autoregola senza bisogno di controllori, punizioni eccetera.
lo so, lo so… è un po’ utopistico, ma ho detto nella blogosfera IDEALE, eh!
sono un’inguaribile ma convinta ottimista! 😉
Secondo me invece non è utopistico: credo di più dell’iniziativa personale e volontaria che nelle regole…
Tutto giustissimo e sacrosanto… però (e scusate se tiro sempre fuori casi limite negativi!): immaginiamo tot blog col “bollino” e tanti senza bollino. Immaginiamo che ci sia chi ha fatto del blog un lavoro e chi, pur mantenendo un profilo hobbystico non disdegna guadagnare qualche euro. Immaginiamo che, per semplici che siano, le regole del codice presuppongono un “rispetto” e quindi un binario da seguire e quindi ancora, del tempo da perdere per non uscire fuori dal binario…
A questo punto immaginiamo l’azienda Tde’T che vuole promuovere un suo prodotto tramite un giveaway/post sponsorizzato/banner…
Secondo me ci sono buone probabilità che la Tde’T si rivolga ai blog “bollinofree”…
Io non credo, Chiara… secondo me sarà il contrario (lo spero), perchè in quel caso l’azienda avrà anche più ‘garanzie’ riguardo la trasparenza delle operazioni…
concludo il pensiero dicendo che secondo me non ci vuole il controllore del controllante del controllato… né un internal auditing… bensì diffondere la cultura e la filosofia del codice: apparentemente può rappresentare un limite perché non si può più fare come “ci pare e piace”, ma alla lunga (e neanche tanto lunga) rappresenta una tutela per tutti
Io invece lo vedo come un modo per fare quello che più ci piace, dichiarandolo però in modo trasparente… o no? 😀
Ogni tanto riemerge la “dipendente aziendale” che c’è in me che deve pararsi pure dalla propria ombra 🙂
Però di fondo sono molto ottimista e fiduciosa 😀
quello che ipotizzi è un rischio che potremmo correre, certo. ma non è detto…
prensiamo per esempio barbara (tanto per cambiare!) lei ci ha detto più volte qual è la sua linea di comportamento, che non lavora gratis ecc… eppure le aziende non la snobbano a favore di pubblicità blog in cui potrebbero farsi pubblicità aggratis o quasi. perchè? perchè il suo blog è seguitissimo per la passione, i contenuti, lo stile ecc.
penso anche io che col tempo il bollino potrebbe diventare una “garanzia” per lettori e aziende.
d’altra parte non possiamo comunque imporre a nessuno il nostro codice o il nostro bollino.
e anche perché il suo blog ha dei numeri da capogiro 😀
Meritatissimi, ovvio!
Barbara, come sempre, ti seguo e ti linko nel mio Blogroll.
Potremmo parlare eventualmente, in una sezione a parte, anche del mobbing riservato alle mamme che rientrano dal lavoro? Io ne sono stata una vittima. Benchè siano passati 7 anni, mi fa ancora un male da morire.
Melampa, mi sento di dirti che presto ci sarà un’iniziativa di questo tipo, non condotta da me, ma che avrà il mio completo sostegno… credo che succederà proprio a breve. Ora contatto la persona che se ne ocupa 😉
we’ll stay tuned! 😉
Ho letto tutto, con un po’ di fatica perchè reduce da una notte in bianco….ma in linea generale sono d’accordo sullo scopo educativo….nell’intento di farlo arrivare a più persone possibile ..anche perchè ho appena avuto un’esperienza da cui ho dedotto che contro chi non vuole sentire e vedere anche con un’evidenza di riscontri, non c’è niente da fare…..scusate,rientrerò più tardi nella discussione,mi aspettano a scuola per il laboratorio creativo….
Vedo che è stata una mattina densissima… Barbara io ci sono e sento la necessità di tutto quello che hai detto perchè, come dice Beta, tante, tantissime cose le ignoro ma di una cosa sono stufa: leggo un po’ ovunque di scopiazzamenti, di furti di idee, di furti di immagini e altro… vabbè che siamo in un mondo libero, che il web è libera circolazione di idee, ma ci sarà pure un limite alle nefandezze! E se non c’è credo che ci sia veramente la neccessità di mettere le cose nero su bianco ed augurarsi che vengano rispettate da tutti
dal punto di vista della legge il limite c’è: il web non è libero, anche se è tecnicamente facile copiare testi e immagini, questi hanno dei legittimi proprietari!
poi c’è che non rispetta le leggi… vuoi peccando di ingenuità, vuoi fregandosene bellamente di ciò che è lecito e ciò che non lo è. per i primi il codice e il bollino possono rivelarsi davvero utili per creare informazione e sollecitare a comportamenti corretti.
per gli altri… possiamo far valere il detto “l’unione fa la forza”, un fronte compatto di blogger e lettori che condannano carti tipi di condotta forse può indurre a riflettere!
linda sono assolutamente d’accordo!
anche io ci sono, spesso leggo tardi, a discussioni quasi concluse, ma seguo con attenzione e quando posso dico la mia. Esporsi così può danneggiarti? può anche rafforzarti molto, come professionista del settore, come esperta di una nuova professionalità che stai cercando di far riconoscere e rispettare assieme a tutti i doveri che essa comporta. è didascalico oltre che ricco di valore, tutto ciò, ecco
ecco una mia piccola riflessione sull’argomento, scritta qualche settimana fa. ben venga questa nuova iniziativa.
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