Fiere, eventi, manifestazioni

Pongo una nuova domanda, a cui ho pensato in questi giorni in riferimento… a me. Ecco un case study! 😉
Recentemente sono stata ad una Fiera e sul mio blog ne ho parlato diffusamente e ancora ne parlerò. Non sono stata retribuita: ci sono andata perchè la cosa mi divertiva, mi piaceva e mi permetteva di incontrare amiche blogger mai conosciute, e anche avere materiale fotografico per il mio blog. Un reciproco vantaggio, insomma, perchè: io ho materiale su cui scrivere, la fiera ha visibilità per il suo evento.
Non c’è rimborso spese, nè compenso, ma viene chiaramente offerto il pranzo o l’albergo se vieni da lontano. E bon.

Tutto questo come si colloca in Mommit? Va segnalato? Come va segnalato?
Si può inserire sempre come forma di collaborazione, come per gli omaggi? O tramite un articoletto separato?

Perchè mi viene in mente la questione eventi: se per esempio io partecipassi all’evento della cocacol@ (tanto per dirne una), e quindi in fondo presentassi un ‘marchio’, è la stessa cosa?
Lo dobbiamo definire? Che forma prende, visto che c’è un rimborso, c’è visibilità, ma non c’è denaro?

Come al solito… poche risposte, molte domande! 😉

51 commenti su “Fiere, eventi, manifestazioni”

  1. barbaraaaa… ma ti sembrano domande da fare al venerdì mattina? quando uno è già con un piede -e con la testa!- nel weekend?! :LOL:
    scherzi a parte, il caso ‘eventi’ è un po’ diverso dagli omaggi però dobbiamo anche sforzarci di fare sintesi, perchè è impossibile catalogare tutte le possibili casistiche. quindi secondo me in caso di partecipazione ad evento non retribuita potremmo sempre utilizzare l’etichetta ìcollaborazioni’, che dite?
    ti dirò che fin che si parla di fiere, il dubbio non mi sarebbe nemmeno venuto, però domani potrei essere invitata (ma quando maiiiii?) ad un evento organizzato da qualche grosso marchio e allora il dubbio sarebbe pù grosso… sì, credo userei il tag ‘collaborazioni’.

    nel caso invece ci sia una vera e propria retribuzione parleremmo di ‘post sponsorizzato’? seguendo il discorso che ho fatto direi di sì…

    voi che dite?

  2. Provo a ragionare ad alta voce…
    Secondo me andrebbe predisposta una “blanda” dichiarazione anche nel caso di Manifestazioni ed Eventi. Per “blanda” intendo che sarebbe opportuno indicare la nostra disponibilità o meno a partecipare ad Eventi e che si valuterà caso per caso se sarà un accordo alla pari (visibilità per entrambe le parti) o se verrà richiesta una corresponsione in denaro.
    Ora che ci penso, questo sarebbe bene metterlo nella sezione di accordo con le varie Aziende. Perché secondo me, a livello di trasparenza sul blog, non credo possa fare la differenza se per partecipare ad un evento di x giorni si percepisca una retribuzione… Soprattutto se si è chiamati a svolgere l’incarico che ti è stato affidato nel corso dell’ultima manifestazione 😉
    Voglio dire, il fatto di essere retribuite per stare lì 1, 2, 3 giorni 8 ore al giorno e raccontare l’evento in presa diretta, non credo che “falsi” (ammesso che il post sponsorizzato offra una visione falsata di un prodotto/servizio/evento) il tuo punto di vista…
    Non so se sono stata spiegata! Ho dormito 4 ore stanotte… si vede? 😀 😀

    • E quindi, concordo con Linda di trattare l’argomento Manifestazione ed Eventi come i post sponsorizzati e omaggi, indicando “collaborazioni” quando la partecipazione è free e “post sponsorizzati” quando la partecipazione è retribuita. Oppure, e forse è anche più light come posizione, nel caso di invito a partecipare ad un evento, dal momento che sicuramente se ne farebbe immediata menzione sul proprio blog, si potrebbe inserire nel corpo del post l’indicazione “trasparente” che si è stati “assunti” per ricoprire il ruolo di inviata speciale/special guest/etc etc e lasciare l’indicazione di “post sponsorizzato” solo ai quegli articoli “commissionati” per recensire tal prodotto o tal servizio.

    • a chiara allora non sono solo io a dormire poco..sara alla veneranda età di quasi quattro anni si sveglia ogni 2 ore…ma veniamo al dunque.
      Io nell’ultimo anno ho frequentato moltissimi convegni “medici” e mio marito lavora con grosse aziende ospedaliere nonchè network radiofonici, ramo software…funziona così:l’associzione europea gastroenterologi fa un convegno, mette a sisposizione degli stand all’interno degli hotel per le aziende che producono , per esempio, software in grado di tirare fuori una gastroscopia da una tac.Si fa pagare lo stand (tanti ma tanti soldi).La radio locale (che copre sicilia e calabria..insomma tanto locale non è) trasmette l’evento. I tecnici percepiscono solo il coffè break e l’eventuale pranzo(succulento per carità, magari con pesce spada e tutte le leccornie della regale pasticceria siciliana, ma pranzo è). Io pago per avere l’attestato di formazione (intorno ai 100 euro).La radio lo fa perchè essere ad un evento di portata europea, fare le dirette e le interviste da prestigio.E da parte dei medici di fama mondiale viene detto, se mi doveste intervistare al di fuori della manifestazione vi costerei TOT (tanto, ma tanto, fin dove la nostra mente può arrivare…)
      il punto è:se partecipo ad una fiera di pubblica utilità faccio attività sociale. Se partecipo all’evento coca cola , non credo. e se mettessimo: gli eventi di utilità sociale non vengono retribuiti (ew relativo tag”evento sociale” sotto il post) mentre gli eventi pubblicitari vengono retribuiti (e relativo tag sotto il post). potrebbe essere una soluzione…

      • questo degli eventi di pubblica utilità e di attività sociale, pure se è un caso di nicchia (forse), a me piace!
        (io ho dormito poco per colpa mia! c’era un film che mi piaceva e dovevo scrivere scrivere scrivere 😀 😀 )

        • “sembra di nicchia” ma se consideri che gli operatori sanitari coinvolti (medici, anestesisti, infermieri, fisioterapisti, radiologi,vigilatrici d’infanzia etc) sono tantissimi e i potenziale pazienti che hanno facoltà di scelta di azienda ospedaliera sul territorio nazionale, azienda che viene pagata dal sistema sanitario a paziente…rischiamo che siano più delle creative..:)

      • io capisco il discorso, ed è probabilmente per questo che nessuno finora si è posto il problema per le fiere creative, però è pur vero che:

        1) secondo me dobbiamo necessariamente fare sintesi, più etichette ci saranno, meno trasparenza avremo.

        2) inoltre, nel caso specifico della fiera, ho qualche dubbio che sia SOLO un evento di utilità sociale visto che dietro all’evento c’è una società che guadagna e lavora di più se la fiera cresce.

        io sarei per non fare questa distinzione…

  3. Secondo me se si prende parte (spontaneamente o perché invitati) a una fiera non viene il dubbio al lettore che dietro ci sia un compenso. A me non m’è nemmeno sfiorato quando ho letto che andavi in fiera!

    Diverso è se parli di una fiera o di un evento senza partecipare direttamente: soprattutto se l’evento viene “pompato” all’interno dell’articolo è facile che sorga il dubbio.

    Poi dipende ovviamente da sito a sito: se io iniziassi a farmi pagare per ogni evento segnalato, o diventerei miliardaria (dubito) o chiuderei il sito con in attivo 10 post! 😀

    • ma qui il “problema” (che problema non è!) è che barbara e le altre inviate sono state chiamate dall’organizzazione e non hanno scritto spontaneamentedella fiera come posso aver fatto io. per questo credo che la questione sia la stessa degli omaggi, vanno segnalati perchè l’idea di parlare di quel prodotto, pur senza alcun obbligo, mi viene dall’aver ricevuto un omaggio che ho testato ecc. ecc.
      in questo caso l’omaggio sarebbe il pass per la fiera 😉

      e poi quello della fiera è un caso light, ma mettiamo il caso che una nota ditta che produce materiale cretivo organizzi una manifestazione con corsi, mostre ecc. se fossi invitata a fare “l’inviata” lì allora per esempio nelle foto comparirebbe spesso il marchio, oppure potrei parlare di profotti ecc… il che è senza dubbio quello che abbiamo definito una “collaborazione”

  4. Premesso che io invece speravo che tutto lo sbattimento di Barbara in fiera fosse stato retribuito…e che pure io ero sveglia stanotte ma per la MIA tosse porcazzalapupazzafondiamounclub…io “sto con Linda”.
    Fiera generale tipo Bologna con collaborazione non retribuita: tag “collaborazioni”, evento aziendale monomarchi: tag “post sponsorizzato”.

  5. ho riletto le “bozze”.

    nel caso di partecipazione retribuita ad eventi mi sembra che non si dovrebbe nemmeno cambiare una virgola, visto che si parla in modo generico di ‘collaborazioni con aziende…’, al limite potremmo aggiungere tra parentesi ‘ad esempio con recensioni di prodotti o partecipazione ad eventi’
    “Su questo blog è prevista la possibilità di pubblicare post sponsorizzati derivanti da collaborazioni con aziende, centri media o agenzie di comunicazione.”

    mentre per quanto riguarda la collaborazione NON retribuita potremmo forse aggiungere una cosa tipo “alle stesse condizioni questo blog valuterà la possibilità di partecipare ad eventi e manifestazioni…”

  6. Barbara, fammi capire: ti chiamano a una fiera, tu ci vai pur abitando lontano e mollando tutti i tuoi ca**i che c’hai da fare già di tuo, stai lì più giorni, gli fai tutto il reportage, magari pure video (che poi va montato, editato, ecc), lo pubblichi sul tuo blog e gli dai visibilità, in cambio ottieni un letto in cui passare la notte e un panino (sia pure al caviale) E TI DEVI PURE FAR PROBLEMI a segnalare che c’hai guadagnato un panino??? A me più che “collaborazione” sembra sfruttamento!!! Un press officer che fa questo lavoro di solito lo si paga!

      • sìsì, per carità… poi parlo io che faccio recensioni gratis :-p … mi stupiva solo che ti fossi posta il problema di doverlo segnalare. Voglio dire, capisco voler essere trasparenti quando vieni retribuito per fare qualcosa, ma quando non ti pagano nemmeno… io sinceramente il tag “collaborazione” in un caso come questo non ce lo metterei (ovviamente mi riferisco al significato del tag “collaborazione” secondo quanto emerso nei post dei giorni scorsi).

    • io non sono stata contattata (ma mi auto-candido per la prossima edizione se c’è un posto “vacante” ah ah ah :-D)

      però ritorniamo al punto già affrontato: si può “lavorare” gratis? questo non lo può deicere mommit per tutti, ad ognuno le sue valutazioni e le sue scelte.

      il punto è che se la partecipazione all’evento è retribuita va segnalata come “post sponsorizzato” altrimenti è una semplice collaborazione e come tale la segnaliamo in un tag.

      poi nel caso specifico mi pare di capire dalle dirette interessate che la contropartita in termini di divertimento, compagnia, conoscenze ecc. era più che commisurata allo “sforzo”!

      • guarda, io sono d’accordo. considera che io gratis non mi alzo nemmeno dal letto, per farvi capire come sto messa ahhaaa 😀
        però per me questo non era un lavoro. ho chiesto IO di andare, e li ho anche pregati! è stato un momento di evasione totale, senza pensieri e soprattutto senza obblighi. diverso sarebbe, ovviamente, se la mia presenza fosse richiesta con un certo standard, degli obblighi, un rapporto strutturato in modo professionale… però chiaramente sono contenta di parlarne, perchè è giusto anche che io mi metta sotto la lente di ingrandimento (non ce ne sarebbe bisogno, ehm…) e in prima persona mi esponga.
        se l’evento fosse stato della cocacol@, ovviamente avrei chiesto una retribuzione. se devo associare la mia faccia a un marchio, deve essere un lavoro. ma ancora una volta vedo difficile ‘normare’ i sentimenti che spingono ciascuno a diverse valutazioni.

  7. Non so se ho focalizzato tutti i punti che avete espresso, cmq in linea di massima son d’accordo con Linda (e le altre) su tutto quello che è stato scritto, ma vorrei però aggiungere che se per fiera (nel 15° commento) intendi l’ultima a cui abbiamo partecipato, c’è un piccolo errore di “valutazione/interpretazione”: è vero si che noi siamo state chiamate dalla fiera e la nostra è stata una “semplice collaborazione”, ma è anche vero che non siamo state obbligate in nessun modo a parlare di alcuni stand o prodotti. Per quanto mi riguarda, i miei interventi sono stati del tutto spontanei e non orientati… ti assicuro che se avessi partecipato per conto mio come visitatore ne avrei scritto nella stessa maniera (inoltre, non sono obbligata neanche a continuare a parlarne, lo faccio perchè quello che ho visto e fotografato mi è piaciuto e trovo bello condividerlo) … indubbiamente, io faccio pubblicità alla fiera e loro (in qualche modo) a me… ma questo non significa che io ne parli bene solo per questo o parli di quel che decide la fiera o ne parli perchè mi hanno contattato loro (che poi, mai fatto mistero che ero stata chiamata come reporter…) ;D

    • Ecco sì, Beta, volevo proprio scrivere questo e la penso esattamente come te , avendo fatto la medesima esperienza…anche io ho fotografato e scritto quello che volevo e anche io avendo il piacere di condividere quello che ho visto e che mi è piaciuto ne sto parlando ancora adesso e ne parlerò ancora, non mi sono posta il problema di collaborazione retribuita o non…

    • Mi permetto di fare una piccola osservazione, che mi serve per capire e non per fare polemica (mi son sentita di specificarlo nel caso in cui rischiassi di venire fraintesa).
      Qui non stiamo parlando della fiera della scorsa settimana, che è stata a dir poco bellissima e ha regalato 1000 emozioni a me che l’ho vissuta di sguincio! ma a me pare che “in generale” siamo sempre alle solite. Ovvero a far fare alle aziende (non importa se medio, grandi o piccole) e agli organizzatori di eventi, le nozze con i fichi secchi…
      Immaginiamoci che ad una fiera ne segua un’altra, a un evento ne segua un altro perché la tal blogger scrive bene e si “accontenta” del panino col caviale e ostriche… una volta data un’abitudine è difficile poi tornare indietro.
      A questi eventi creativi, ecologici, sulla prima infanzia, gira gira tra le nmila persone che vi prendono parte ci saranno sempre delle blogger pronte a raccontare, a documentare, a fotografare e a recensire in maniera gratuita e spontanea.
      Ma allora perché, se gli organizzatori di un tal evento richiedono espressamente la presenza di una blogger piuttosto che un’altra, perché magari la vuole in esclusiva (anziché rischiare che decida di passare il week end al mare con l’allegra famigliola), perché non dovrebbero riconoscerle un gettone di presenza, che potrebbe anche consistere in uno sconto dell’x% sugli acquisti, o un buono di XX da spendere tra gli stand?

  8. Chiara73: sai, finora io non mi sono posta il problema, nel senso che, quella della scorsa settimana è stata la prima fiera (senza fare nomi dai) del settore che ha avuto l’idea e ha fatto la proposta, è stata una prima esperienza per tutti insomma… per me la seconda certo, ma come dicono le Barbara, lì (e solo lì) ci tornerei pure pagando perchè questo “rientro” mi ha confermato che è come tornare da degli amici veri, da quanto mi sento trattata bene e rispettata!!! Diverso, e lo metto bene in chiaro, sarà il discorso con altri organizzatori che mi chiederanno la stessa cosa, perchè a questo punto, vuol dire che il mio lavoro ti interessa ed è giusto che sia retribuito (e, ad essere sincera, e Barbara MF penso possa confermare, non tutti hanno davvero un occhio di riguardo e non mettono paletti o non avanzano pretese sul tuo lavoro…) soprattutto se pretendi che io scriva a comando! ;D Spero di essermi spiegata chiaramente e non essere fraintesa, cercate di capire ciò che voglio esprimere… 🙂

    • Io ho capito benissimo!!!
      Infatti sollevavo una questione di comportamenti futuri e futuribili, sui quali mi pare che siamo tutte d’accordo, così come siamo tutte d’accordo che la fiera appena passata (sempre per non fare nomi 😀 ) sia stata una cosa completamente diversa!

  9. State facendo un lavoro storico, non sono in grado di darvi degli input per ora, ma nel mio piccolo vi sostengo su tutta la linea.

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