Invio di prodotti omaggio

Interessantissima la discussione di ieri, che ha chiarito alcuni punti sui prodotti omaggio, che riassumo brevemente (correggetemi se commetto errori):
– libertà del blogger di accettare o non accettare omaggi;
– l’omaggio non è comparato al post sponsorizzato, perchè non prevede retribuzione diretta;
– non è ritenuta necessaria la segnalazione dell’omaggio ad inizio post;
– la segnalazione dell’omaggio può avvenire con un semplice tag, da definire (collaborazioni, recensioni, …?);
– ciasun blogger deciderà in modo indipendente se inserire una pagina o un disclaimer aggiuntivi, in cui spiega più nel dettaglio cosa intende per prodotto omaggio, come riceverlo, come deve essere presentato, come verrà presentato ai lettori, quali sono tutti i suoi sostenitori…

Mi sembra di capire (ri-correggetemi se commetto errori) che l’unico modo per trovare una soluzione che metta tutti d’accordo, sia puntare su una soluzione light: ovvero prevedere solo la presenza di un tag senza altre particolari segnalazioni. Soluzione molto leggera, ma sempre meglio di niente… o no?

E’ tutto giusto? Questo è accettabile?

Ecco una bozza (ri-ri-correggetemi se sbaglio):

Invio di prodotti omaggio

01. Su questo blog non è previsto l’invio di prodotti omaggio. Ogni opinione su prodotti e/o aziende presente sui post di questo blog si declina a titolo puramente personale, e può avvenire in forma di opinione non commerciale, senza alcuna retribuzione e senza accordi di collaborazione con l’azienda.

02. Su questo blog è gradito l’invio di prodotti omaggio, che possono essere inviati o proposti scrivendo a…
L’azienda accetta che il prodotto omaggio non venga restituito o accetta di farsi carico delle spese di restituzione del prodotto, nel caso in cui il test sul prodotto abbia portato un esito negativo. In nessun caso il proprietario del blog ha il dovere di recensire un prodotto che non ha gradito, e il contenuto del suo post resta sempre libero e privo da condizionamenti.
I post scritti in presentazione dell’omaggio ricevuto, saranno contrassegnati da un tag generico tipo ‘collaborazioni’ o ‘recensioni’, e non sono da ritenersi parte di un accordo commerciale con finalità pubblicitarie, in quanto prevedono due condizioni necessarie: libertà di espressione del blogger; assenza di retribuzione.

UPDATE

Ho provato a rivedere questa parte in seguito alle discussioni che sono emerse. Che ne pensate? Visto che abbiamo appreso che alcune aziende chiedono denaro, va bene specificare che il blogger comunque non deve pagare nulla?

Invio di prodotti da testare

01. Su questo blog non è previsto l’invio di prodotti omaggio da testare. Ogni opinione su prodotti e/o aziende presente sui post di questo blog si declina a titolo puramente personale, e avviene sempre in forma di opinione non commerciale, senza alcuna retribuzione e senza accordi di collaborazione con l’azienda.
02. Su questo blog si accetta volentieri l’invio di prodotti omaggio da testare che, in caso risultino graditi, verranno recensiti in uno o più post dedicati, a discrezione del blogger.
Queste recensioni saranno contrassegnate da un tag generico tipo ‘collaborazioni’ o ‘recensioni’, e manterranno sempre il loro carattere di autenticità, libertà di espressione e trasparenza che caratterizza questo blog.
L’azienda accetta che il prodotto omaggio non venga restituito e accetta che, in caso di mancato gradimento, il blogger si senta libero di non recensire il prodotto. L’invio di prodotti da testare non instaura tra azienda e blogger un accordo commerciale con finalità pubblicitarie e per questo motivo il blogger, che offre una collaborazione volontaria e libera, non dovrà versare contributi economici all’azienda, nè provvedere ad alcun tipo di rimborso economico nei confronti della stessa.
Per proporre prodotti da testare o richiedere informazioni, scrivere a…

110 commenti su “Invio di prodotti omaggio”

  1. Credo che la creazione di una categoria sia perfetta per la leggibilità di un post, e sono d’accordo col gettone di presenza. Se poi ho voglia di specificare il prodotto che uso, per un motivo particolare (penso sempre ai posts di cucina) non devo essere obbligata a farlo.
    Quando una persona ha credibilità, il ritorno per un prodotto sponsorizzato secondo me è buono.
    Non ho avuto modo di dirlo altrove, ma sono da tempo fermamente convinta che siamo nell’era in cui troppe persone (per disperazione, in altri settori, per nonsocché, nel settore blog) sono disposte a fare del “Lavoro” gratis. Tutto a vantaggio delle aziende.
    Questo significa che, se mi devono un gettone di presenza, anche le aziende ci penseranno due volte prima di contattare me che non sono nessuno e darmi soldi e prodotti per sponsorizzare. Ma per me va bene: spareranno meno nel mucchio, troveranno strategie diverse, forse punteranno alla qualità… non saprei.

    P.S. Scusa se scrivo qui, e non sul post precedente, questo mi sembra riassuntivo.

    • Mela, anche a me piacerebbe introdurre il gettone, ma non vedo molta disponibilità condivisa sul tema… Io penso che l’obiettivo mio, su Mommit, (perdonatemi la pretesa) sia quello di insistere con i blogger perchè pretendano maggiori diritti, se ancora non riescono a monetizzare il loro blog. Uno di questi modi, a mio esclusivo parere, era quello di richiedere comunque un gettone, anche per le collaborazioni ‘gratuite’. Un gettone che non ha lo scopo di scoraggiare le aziende, ma anzi incoraggiarle a intrattenere rapporti più duraturi con il blogger. E parlavo di una cifra simbolica, di pochi euro l’anno, o un buono sconto, ecc…
      La mia domanda è: il sistema del baratto ripaga il lavoro dei blogger? Non meriterebbero di più? Visto che le aziende hanno BISOGNO dei blogger, perchè questo non può diventare un vantaggio per ambo le parti?

      • Barbara Mela e a tutte buongiorno 🙂
        ma io sono d’accordo al gettone presenza, il problema sta sul fatto che chi come me è nuovo in questo mondo 2.0 ha poche possibilità di richiedere qualcosa in più, oltretutto che se posso permettermi di dirlo, il banne r di virgilio ti da molto meno rispetto al valore dell’omaggio, con le mie visite arriverei a 60 euro al mese, per cui io la vedo più come una gavetta, una sorta di tirocinio, e quando vedro che la mia capacità o (non mi viene la parola mannaggia)….sarà tale da richiedere di più mi lancero e credimi che questo è uno dei miei obiettivi….

        • Secondo me ti sottovaluti, ma te lo dico col cuore… Perchè pensi di non meritare di essere in qualche modo retribuita? Sai quanto costerebbe, all’azienda, pagare la pubblicità su un giornale, alla radio o in tv? Ripeto: io non ho nulla in contrario sul fatto che alcuni gradiscano comunque farlo gratis, ma penso davvero che potreste chiedere di più. Se vi hanno scelti, è perchè pensano che voi valiate la pena di rappresentarli, no? Poi io non parlo di cifre astronomiche, ma di una cifra simbolica. Ma così, metti 20eur di qui, metti 30eur di là, magari a fine mese hai 2-300eur da spendere come vuoi… o no?

          • tu pensa che avevo mandato la mia disponibilità ad una azienda e questa mi ha risposto, che valuteranno i canoni di qualità del mio blog, che nel caso in cui non vengano raggiunti dovrei essere io a dare loro 40 euro, quindi secondo loro dovrei metter eil banner, magari preparare la ricetta con tanto di link e dargli pure 40 euro per questa possibilità? =.=…oppure te ne racconto un altra fresca fresca…un altra azienda ha contattato una mia amica dicendole che le propongono un mese di banner, se ne varra la pena le invieranno i prodotti omaggio =.=…ormai le aziende ci provano capisci, anche a tirare la corda di più di quello che è, in questo caso io mi ribello, ma alcune aziende con cui collaboro, oltre ad essere serie e puntuali meritano veramente per il prodotto…e sono felice di collaborarci…però farò una prova, la prossima azienda chiederò il gettone di presenza per il post, e il banner per i prodotti, vediamo che succede se mi dicono di si te lo faccio sapere cosi vediamo se questo tiro in qualche modo si può aggiustare

      • Io sono d’accordissimo con il “gettone” infatti ultimamente quando mi chiedono se possono mandarmi prodotti da testare io valuto l’azienda e in genere rispondo mandando il mio tariffario, per me un post con l’invio del prodotto da testare e relativa recensione (che è a mia discrezione) è un post sponsorizzato tout court, se all’azienda interessa la mia opinione per i miei lettori bene, altrimenti niente, anche se magari mi spiace perché i prodotti mi sembravano molto validi (è capitato proprio recentemente).

      • Ne parlavo qualche giorno fa con un’altra blogger-amica.
        Anche a me non piae il baratto.
        E’ medioevale.
        Lavoro? Mi paghi.
        Poco, all’inizio, se mi fai un omaggio ammetto anche il poco-per-sempre…però il corrispettivo di un lavoro è il denaro.
        Sarà che io cerco di portare on line il mio lavoro nel “mondo fisico” (e se ho molta fortuna e mi impegno speroa nche nel viceversa), ma penso che il lavoro vada retribuito COMUNQUE.
        E’ vero, questo all’inizio può far allontanare qualche azienda meno seria (diciamo le cose come sono!) ma vogliamo seriamente collaborare con chi serio non è?
        Io ho appena venduto il mio primo spazio pubblicitario. Ho fatto un’offerta bassa ovviamente essendo il blog nato da manco due settimane, loro mi hanno posto alcune condizioni, ma tutto con serietà e disponibilità.
        Ecco, non vedo perchè la cosa debba cambiare per un post che parla di un prodotto testato visto che è una pubblicità ancora più forte (e lo dico da utente di quel genere di post!).

  2. credo che comunque la trasparenza sia importante, ecco perché a me il disclaimer interessa, e a parte la frase “post sponsorizzato” ad inizio post che a mio avviso può essere un peletto fuorviante, è giusto che il post sia chiaro, che venga fatto un post di presentazione della nuova collaborazione e che all’interno del post comunque si faccia capire che si tratta di prodotti omaggio…il tag è perfetto

    • si lo so che magari parlo da prevenuta, però siamo sinceri effettivamente è quello che succede, anche a me piace vedere un post sponsorizzato se ben fatto…però se passo nel blog della marca tal dei tali e vedo che ci sono solo ricette fatte con quel prodotto come base sono sincera non guardo nemmeno

  3. ciao Barbara, per la parte 01 AD-free io sostituirei le parole “e può avvenire in forma di opinione non commerciale” con “AVVIENE SEMPRE in forma di opinione non commerciale” sennò si lascia una porta aperta a qualcosa di non chiaro … o mi son persa qualcosa e intendevi altro?

  4. Correggetemi se sbaglio ma un conto è l’invio di un prodotto da parte di un’azienda, perché venga testato e possibilmente recensito, e un conto è l’invio di un omaggio.
    Nel primo caso l’azienda, per un qualche motivo ha piacere che un suo prodotto venga testato e valutato e magari recensito. Allora lo invia alla blogger la quale, nel momento stesso in cui lo prova e lo valuta, inizia il suo lavoro che potrebbe interrompersi, se l’articolo risultasse sgradito, oppure potrebbe culminare in una recensione sul blog. Questo è LAVORO, e si è sempre detto che il Lavoro debba essere retribuito, anche poco all’inizio, ma pur sempre retribuito.
    Nel secondo caso, invece, l’azienda decide di omaggiare la blogger con un prodotto perché è Natale, perché è il compleanno, perché è simpatica, perché è mora. E la blogger con l’omaggio ci fa quello che vuole: se lo tiene, organizza un giveaway, lo regala al nipote. Se vuole, può anche scriverci un post, ma è come se scrivesse il post su un ultimo acquisto effettuato al centro commerciale. Potrebbe anche accennare incidentalmente che “l’azienda pincopallo srl, mi ha fatto sto bel regalo” ma, secondo me si tratterebbe di una sorta di pubblicità gratuita a sua totale discrezione. Un po’ come ho sempre fatto io finora, che se trovo una cosa (o un servizio) che mi piace non je la faccio a tenermelo per me!!

  5. Ragazze, ci stiamo un po’ incartando.

    Credo che ci saranno sempre quelli che si svendono: è il dramma di ogni attività commerciale. Spesso alla qualità si preferisce la “massima resa, minima spesa”, e la categoria tutta ne risente.

    Se Mommit è un regolamento per disciplinare e dare valore al proprio lavoro, allora ogni servizio deve essere retribuito. Anche solo per aver perso quell’ora di tempo per quell’azienda (scambi e-mail, valutazione della proposta, organizzazione, etc).

    Allora mi vengono in mente le uniche due soluzioni.

    La prima:

    Chi per scelta o condizione vuole farlo gratis lo fa gratis, ma a quel punto non esporrà l’icona di Mommit per quanto riguarda “quel” servizio.

    Se consideriamo la possibilità di poter pescare dal regolamento le parti che condividiamo, allora ogni combinazione è possibile e tutti saranno contenti.

    Magari si può dire: per essere in linea col regolamento di Mommit bisogna condividere almeno due della tre (perché al momento sono tre) condizioni, a scelta tra:

    disciplina articoli sponsorizzati (scegliere l’ozione preferita tra le seguenti: …)
    disciplina banner (scegliere l’ozione preferita tra le seguenti: …)
    disciplina omaggi (scegliere l’ozione preferita tra le seguenti: …)

    La seconda: partire dal presupposto che Mommit è una scelta. Chi aderisce è perché vuole dare valore al suo lavoro sin da subito. Chi per ora non se la sente potrà decidere di rimandare la sua adesione.

    • scusate, ho usato un tono secchissimo. la morale è che se analizziamo tutte le possibili soluzioni non ne usciamo più, e rischiamo di fare un regolamento molto dettagliato e poco immediato, mentre si dovrebbe capire al volo cosa un blogger fa o non fa.

    • Ora esce la drastica che c’è in me… però proprio perché al momento non esiste una regolamentazione e, anzi, stiamo cercando di darcene una tutti insieme, e proprio perché Mommit è una scelta volontaria, non credo sia pensabile accettare una parte del regolamento… O si condivide o no…
      Scusate, su questo tema non riesco ad essere elastica

      • infatti è l’opzione che mi convince di più. ma assume un po’ i toni del “o dentro, o fuori” che rischiano di escludere tutti i più timorosi. Tre punti su quattro sono pochi, è vero. Ma se la lista si allunga – mi chiedo cosa manca, ma Barbara già lo saprà… 😀 – potrebbero diventare 9 su 10, per dire, che è già più vincolante.

        • proporrei il modell common licens (ho compilato il modulo qualche giorno fa)…puoi scegliere in tre punti tre opzioni diverse e sono i contenuti le foto e e le opere derivate commerciali..io ho messo no alle derivate, copio citando la fonte e le foto lebere ma quelle chenon voglio ci metto il logo, l’ho fatto per correttezza,perchè io parlo anche di news e li le foto le prendo in rete (uso una nuova opzione di google che ti permette discegliere le licenze), bismama ha la commons identica alla mia, altre hanno il copyright totale, sempre su commins..e un vignettista lascia liberi anzi invita a prelvare, anche se comunque l’ho ringraziato co una mail per un paio di vignette..credo che la flessibilità sia l’ideale..anche perchè in ogni caso i propri intenti si dichiarano…

    • la mediazione è il mio mestiere e (per fortuna o purtroppo) mi porto dietro questo atteggiamento anche nella vita…
      io credo che alla fine sì, bisognerà arrivare a una sintesi chiara e quanto più possibile breve. ma questo è il momento della discussione, della riflessione e delle ipotesi, in questo modo possiamo capire quali sono le idee condivise, quali le strade percorribile ecc.

    • Io sarei dell’idea di non fare una cosa bloccante, ma una cosa light. L’obiettivo qual è? Condividere il codice con il maggior numero di blogger, aziende, agenzie e centri media. Giusto? E allora non può essere limitante… o no?
      Io poco fa ero al telefono con un’agenzia importantissima, per chiedere un parere, proprio per uscire dall’empasse. Mi sono state dette delle cose MOLTO interessanti. Le agenzie scelgono l’invio dei prodotti omaggio NON perchè non hanno soldi o non vogliono dare soldi, ma perchè hanno come obiettivo la trasparenza. Se io ti pago una recensione, limito la tua libertà di espressione. Quando ti pago, tu non stai scrivendo un articolo spontaneo, ma un articolo sponsorizzato. Fin qui siamo d’accordo, no?
      Se invece la nostra collaborazione si basa su uno scambio alla pari (prodotti vs visibilità), allora la tua opinione è libera, perchè io non ti chiedo di scrivere, o scrivere in un certo modo, ma mi affido alle tue capacità perchè riconosco il tuo valore come blogger, e la tua opinione è importante come blogger e persona, non come ‘pubblicitario’. Mi sarò spiegata? Il confine è sottile, ma a me questa conversazione ha chiarito molte cose. Mi sembra corretto distinguere omaggi da sponsorizzazioni, e mi sembra corretto non tirare la corda. Del resto ricordiamoci che esiste sempre l’opzione: accetto l’omaggio/ non accetto l’omaggio. Cerchiamo insomma di essere protettivi nei confronti dei blogger, ma non oppositivi nei confronti delle aziende… mi son chiarita?

      • Sicuramente questa conversazione con l’azienda chiarisce moltissimi punti… però rimango comunque un po’ perplessa.
        Ci tengo a precisare che io non ho mai ricevuto nessun contatto, nessuna richiesta di post sponsorizzati né di invio di prodotti da testare (ecco! mi piace molto di più questa definizione, piuttosto che “omaggi”)… però, mai dire mai! e se stiamo qui a cercare una strada comune, è anche giusto pensare in prospettiva. E in prospettiva a me non sembra corretto offrire un prodotto “omaggio” in cambio di un post… non mi linciate, ma a me così non convince, mi sembra squilibrato!
        Però continuo a pensarci su…

        • Chiara, dunque, ho due pareri: uno come Barbara, l’altro come Mommit. Come Barbara, anche io non ritengo congruo il prodotto da testare (mi piace, adesso lo inserisco nell’update!) in cambio di un mio post. Io infatti non ho mai accettato tale offerta.

          Come Mommit, ritengo che dobbiamo fare un codice di buona condotta molto molto molto generale e molto aperto, assolutamente non restrittivo. E’ il primo passo. Altrimenti possiamo farlo restrittivo, ma lo firmiamo in 10. E così è servito il nostro lavoro?
          Vediamola in prospettiva: un giorno Paperone ti invia un prodotto da testare e tu lo gradisci: ci fai una recensione. Nulla ti vieta di chiedere un compenso a Paperone, o di instaurare con lui una collaborazione duratura, sia di tipo commerciale che editoriale. In quel caso, proporrai una sponsorizzazione, e non una collaborazione basata su un prodotto da testare.

          Insomma: se NON mettiamo divieti, ma definiamo solo un codice di trasparenza, questo non dà a ciascuno la possibilità di contrattare per sè, in separata sede? Ripeto: è una domanda, e siamo qui per parlarne. Però in effetti non facciamoci prendere ‘sul personale’, ma cerchiamo di astrarre il tutto, in modo che valga per il maggior numero di persone. In fondo, se vogliamo riassumere in modo stringato questa iniziativa, non è solo un’esigenza di TRASPARENZA, la nostra?

          • concordo anche io. PERO’ (ce l’ho sempre in tasca il però!!!), se Paperone manda un prodotto da testare (= recensire) e io scrivo un bel post che porterà a Paperone altri n clienti, perché io devo solo accontentarmi dell’ “omaggio”?
            E’ un po’ come la storia dei calciatori: io li manderei tutti a lavorare nelle miniere quelli lì, o se proprio ci tengono a correre in mutande dietro ad un pallone, gli darei scarsi 800 euro al mese. Ma, come dice mio marito, quegli omini in mutande lì riempiono gli stadi, tengono milioni di telespettatori incollati alla tv, fanno proliferare le aziende televisive etc etc… Ora, non sto certo paragonandomi a un uomo in mutande, però se un giorno mai nel mio blog mi venisse chiesto di parlare di un prodotto e questo portasse anche solo 1 cliente in più a quell’azienda, è giusto accontentarsi di un regalo e della gloria?
            E per concludere, (FORSE), io la distinzione tra post sponsorizzato e prodotto testato la facevo a monte, ma li avrei riunificati a valle.
            Mi spiego: nel primo caso avremo un’azienda che chiede di scrivere un articolo su un prodotto dietro compenso di tot euro. Nel secondo un’azienda invia un prodotto (magari nuovo, innovativo, uno vecchio che ha subito un restyling… che ne so!) e chiede che venga testato e poi MAGARI, FORSE recensito.
            I due post potrebbero avere un diverso tariffario ma alla fine, secondo me, se l’articolo viene scritto, deve essere retribuito in denaro…

          • E’ da un po’ che non commento, anche perché sono talmente agli inizi che non posso neppure pormi il problema di omaggi, recensioni ecc… Anche se spero che, prima o poi, il problema di presenterà;-)
            Mi sento comunque di condividere l’idea di creare un “codice di buona condotta”, come hai scritto tu, ma non regole rigide. Così come apprezzo molto l’idea del forum, perché per chi è ancora inesperta, può essere davvero molto utile. Mi dispiace non potere contribuire in modo costruttivo a queste discussioni, ma sono proprio ignorante in materia 🙂

      • per quello che mi ricordo la mia unica collaborazione ha avuto questi toni..ho parlato con una persona grazziosissima..( a palermo usiamo “graziosoaaa2 come contenitore di buoni aggettivi..) 😉

    • arianna secondo me come è stato più volte detto qua è giusto che ci sia un confronto tra tutte noi, sopratutto anche delle diverse opinioni altrimenti tutto quello che si vuole fare non può avere seguito, io la penso così, rispetto la tua idea ma credo che sia giusto anche valutare le opinioni contrarie e il punto di vista non condiviso…

  6. Hai ragione Barbara, dobbiamo farci coraggio e pensare a quanto valiavo veramente e a non sottovalutarci, Se pur nuove di questo mondo, non vuol dire che non valiamo o che valiamo meno di chi è più navigato anzi… la passione è ciò che fa la differenza.

  7. Si possono prevedere 2/3 versioni di questo che io definirei “codice etico”, oppure un un incipit che metta in chiaro la dinamica di adesione.

    Detto questo, io inserirei anche una specifica sulla chiarezza dei messaggi delle aziende.
    Mi spiego: ieri mi arriva una mail da una notissima azienda produttrice di passeggini.
    Ti inviamo il nostro ultimo passeggino e tu ci scrivi un post. Posto che io non lo faccio, il punto è che non si capisce che cosa io poi debba farne di questo passeggino. Lo provo (con una bambola sopra LOL) e poi lo devo resituire? Non c’è scritto “omaggio” o “regalo” da nessuna parte. E’ tutto fumoso.
    E, secondo me, è un punto da non sottovalutare.

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