Un prodotto omaggio può essere considerato una sponsorizzazione?
Se scrivo un post parlando di un prodotto omaggio, dovrei specificarlo?
Posso ricevere un gettone anche se faccio qualcosa di gratuito?
Queste sono alcune domande che sono emerse nei giorni scorsi, e che forse dovremmo chiarire meglio. Mentre siamo abbastanza d’accordo sui post sponsorizzati (quelli con retribuzione), abbiamo avuto incertezze sugli omaggi.
Le mie riflessioni: secondo me ricevere un omaggio è cosa buona e giusta, se lo si desidera, ma forse occorrerebbe chiedere anche un ‘gettone’ per la scrittura di un post. Anche solo una cifra rappresentativa, (per esempio 5-10eur ad articolo, o un tot a forfait per un anno…) che non svenda il blog. In questi giorni di Fiera ho avuto modo di parlare con persone che collaborano con le riviste cartacee del settore creativo, e mi si diceva che le riviste hanno iniziato a non retribuire più il lavoro delle creative, perchè troppe persone sono disposte ad inviare i loro progetti in forma gratuita, cedendone persino i diritti. Così, quello che per alcune era un lavoro, adesso è diventato una perdita, e un vantaggio per il solo giornale, che dice: ‘per una che rifiuta, ci sono decine di altre persone che accettano gratis‘.
La gratuità è ancora necessaria? Come ci si pone di fronte a questo problema?
Seconda riflessione: come ho già accennato, personalmente, quando leggo un post e trovo il link di un prodotto o di un’azienda o un negozio online, vorrei capire cosa sto leggendo. Si tratta di una sponsorizzazione occulta? Si tratta di un link retribuito? Si tratta di un link spontaneo? Si tratta di una collaborazione gratuita basata sull’invio di prodotti omaggio?
Non sarebbe opportuno specificare qualcosa come: ricetta/lavoretto/creazione realizzata grazie ai prodotti omaggio della ditta Paperon de’ Paperoni? Oppure: i prodotti citati in questa ricetta/creazione mi sono stati omaggiati da Paperino de’ Paperinis?
Ecco. Molte domande e poche risposte. Come sempre.
Ci fermiamo a riflettere sugli omaggi, per capire che direzione dobbiamo prendere, fatto salvo che – mi pare di aver capito – siamo tutte d’accordo sull’eventuale utilità dei prodotti omaggio?
Ancora un argomento interessante. Io ho risolto, anche grazie ai tuoi suggerimenti e all’aiuto di Nestore, inserendo tutto ciò che è sponsorizzato o frutto di collaborazioni con le aziende in una apposita sezione. In questo modo è ben chiara la separazione tra prodotti recensiti spontaneamente o in seguito ad una collaborazione professionale.
Mi reendo conto che si tratta di un’opzione avanzata e quindi non adatta a tutti. Magari si potrebbe optare semplicemente per una categoria o un tag apposito, specificando il tutto nella propria pagina personale.
Ottima anche l’idea della somma (anche simbolica) da richiedere per un post sul prodotto testato.
A me piace molto la creazione di una sezione apposita, anche solo tramite tag o categoria. Inizialmente non mi sentivo molto ‘turbata’ dai prodotti omaggio, ma con il tempo ho iniziato ad avere un’idiosincrasia più che altro nei foodblog. Ogni mattina diventa sempre più difficile citare una ricetta nell’almanacco, perchè sono sempre più infarcite di link non bene dichiarati. Come lettrice questa pratica mi ‘offende’. E dire che non ci vorrebbe poi molto a fare come fai tu, di tenere le cose ben chiare… Mi sento presa in giro come lettrice.
Concordo.
Il settore food spesso è addirittura fastidioso in questo senso.
Per alcune blogger che lavorano bene, molte ti alsicano dubbi e amaro in bocca.
Mi piace l’idea della tag apposita per i post con link sponsorizzati.
però il tag compare piccolo piccolo e a fine post. io preferirei la segnalazione iniziale…
Hai ragione, nel mio caso la sezione apposita e ben evidente ma il tag potrebbe passare inosservato…
anche io preferirei anche la segnalazione iniziale
sto leggendo con grande interesse gli ultimi post e mi sento davvero coinvolta essendo una foodblogger 🙂 come lettrice detesto profondamente la pubblicità occulta e apprezzo chi molto onestamente inserisce il tag pubblicità/collaborazione/ecc in modo che io possa capire se si tratta di una segnalazione spontanea o meno. C’è chi si salva in corner inserendo la pagina “Collaborazioni” ma è anche vero che io non posso rileggermi tal pagina prima di ogni post. Forse l’omettere quest’informazione prima poteva anche passare inosservato ma ora che i blog si svendono per qualsiasi cosa e la pubblicità è ovunque (le aziende han scoperto la gallina dalle uova d’oro) è il caso di esser chiari anche perché è in gioco la reputazione del blog stesso 😉 anche perché i lettori mica son scemi!
Grazie Fiordilatte, ti ringrazio perchè hai espresso in modo chiaro e conciso un concetto che non sto riuscendo a spiegare. Mi pare che nessuno sia contrario al fatto che i blogger ricevano omaggi o scrivano liberamente ciò che vogliono o facciano del blog una professione (io sono blogger di professione, potrei forse licenziarmi da sola?!), ma semplicemente si richieda (da lettori) un po’ di trasparenza, e si richeda (da blogger) una concorrenza leale. Sbaglio?
Io poi non ho mai messo in dubbio che la segnalazione sia comunque spontanea (voglio dire: i prodotti omaggio sono sempre ottimi…), ma è comunque il frutto di un omaggio, e veicola comunque un messaggio pubblicitario. Che problemac’è a segnalarlo con un semplice tag?
(scusa, il tuo commento era in approvazione e non me ne ero accorta, ma succede solo con il primo commento…)
si vero, mi sono espressa male sul concetto di “spontanea”. Io considero quasi scontato il fatto che se pubblicizzi un prodotto che ti è stato inviato è perché tutto sommato ti è piaciuto 🙂 in genere non metto in discussione la buona fede di chi mi pubblicizza qualcosa però voglio sapere se è pubblicità sponsorizzata o meno 🙂 non capisco perché molti si nascondando dietro un coltello, ops volevo dire un dito XD Aggiungo anche che ogni blogger è libero di “far quel che gli pare” nel suo blog (è la risposta più frequente che sento) ma è anche vero che ignorare ciò che pensano i lettori è una tattica stupida e controproducente.
mi trovo nuovamente d’accordo con te… visto che non è in dubbio l’onestà di chi scrive (e questo davvero non è in dubbio), ancora di più sarebbe opportuna una segnalazione trasparente di ciò che si fa. per i lettori, proprio come dici tu. grazie dei tuoi interventi!
avete ragione però che pa..e ogni volta dover specificare se è un post perchè abbiamo avuto un regalo o semplicemente perchè veramente ci piace, forse è meglio fare come dice claudia mettere due sezioni separate
volendo e potendo la sezione separata è una soluzione validissima, ma non credo che tutte le blogger siano tecnicamente in grado di farlo.
in fondo si tratterebbe solo di scrivere a inizio post “post sponsorizzato”, non mi sembra un lavoro impossibile, no?
Anche a me dava fastidio dover sempre precisare quando NON si trattava di pubblicità. Mi sentivo obbligata a farlo perché c’era sempre chi insinuava il contrario…
io ho già detto che considererei i post scritti a seguito di omaggi come post sponsorizzati.
in fondo, che significa “sponsorizzare”? il dizionario (dizionari.hoepli.it) riporta “sovvenzionare un’iniziativa pubblica di vario genere a scopo pubblicitario”. ora si può sovvenzionare con dei soldi o con degli omaggi, ma la caratteristica fondamentale è che il tutto viene fatto A SCOPO PUBBLICITARIO, e non si può certo negare che le aziende mandino omaggi ESCLUSIVAMENTE a scopo pubblicitario.
sinceramente non capisco perchè il fatto di scrivere “post sponsorizzato” prima degli articoli “omaggiati” rechi tanto fastidio.
forse c’è il timore che questa dicitura faccia “fuggire” i lettori?
paradossalmente se io leggo “post sponsorizzato” prima dell’articolo, sono più tranquilla e propensa a pensare che il post sia sincero anche se linka un prodotto specifico. siccome non sono fessa, so decidere da me se il prodotto mi interessa, se voglio visitare il suo sito per saperne di più ecc oppure se voglio solo prendere nota della ricetta e utilizzare poi i prodotti che preferisco…
quando invece trovo una volta, due, tre… dei link infilati nei post divento più sospettosa: mi chiedo, perchè tutti questi link?
sono stata spiegata?!
Certo, la sezione a parte è una cosa complicata, ma inserire un tag o una categoria è alla portata di tutti.
Volevo aggiungere che, se è vero che le aziende mamdano omaggi ESCLUSIVAMENTE a scopo pubblicitario, è anche vero che noi ne parliamo bene (parlo per me ma credo che questo valga anche per voi) solo e il prodotto ci è piaciuto davvero.
sì claudia hai ragione, infatti io non metto assolutamente in dubbio la sincerità delle opinioni. non credo che un pubblichi una ricetta dicendo che ha usato un certo ingrediente se in realtà il piatto non è venuto bene.
questo era chiaro nella “bozza” che barbara aveva pubblicato al post precedente: il blogger è libero di parlare bene, male o affatto.
E’ il solito discorso: nulla si dovrebbe fare gratis, se si tratta di commercio. Ma c’è chi ancora non ha una gran voce in capitolo, e si vende come può, aggiustando il tiro man mano che il suo progetto cresce.
Secondo me sarebbe buona norma dire sempre se l’articolo contiene uno o più link “incoraggiati” dall’azienda di turno, anche solo dietro il rilascio dell’omaggio. Non è poi obbligatorio parlarne in termini entusiastici: l’unica volta che ho recensito un omaggio sono stata bene attenta a esaltare le qualità, ma anche le mancanze, suggerendo il modo per colmarle. L’analisi obiettiva è in definitiva quella che si aspettano i lettori. Se ci vedono lucidità, non saranno influenzati dal fatto che si siano o meno percepiti dei compensi, di qualsiasi natura.
Io ho scelto di recensire solo prodotti che mi piacciono. Non mi è ancora capitato il contrario ma ogni volta dico all’azienda di turno che se il prodotto non mi dovesse piacere per niente non ne parlerò. Anche in questo caso i miei lettori hanno una garanzia: ciò che viene pubblicizzato sul mio blog è stato da me testato e gradito.
Diverso è il caso di elencare pregi e difetti, ovviamente…
Eh questo è un altro bel punto, per me le riviste creative sono un problema, ma questo va oltre…
Io segnalo quello che è sponsorizzato sempre, poi ci sono i post “recensione buoni prodotti” che scrivo spontaneamente e senza nessunissimo compenso/contatto con l’azienda produttrice e poi ci sono piccole citazioni di prodotti che uso (ad esempio nei lavoretti, mi vengono in mente alcune colle che prediligo) e questi ultimi non sono indicati (nè linkati ad alcunché) semplicemente perché non sono sponsor e non ci sono contatti, sono cose che uso e le segnalo per chiarezza. Però mica lo so se è il modo giusto!
anche io faccio come te! secondo me è meglio segnalare quando si fa pubblicità, non quando non si fa…
Ecco mi ero dimenticata degli omaggi: è rarissimo che mi capitino ma in genere lo scrivo direttamente nel post…
anche io lo scrivo nel post anche nell’ultimo ho fatto la ricetta di un sughetto preparato da mio marito e poi ho scritto che ci ho voluto condire la pasta di tizio che mi aveva mandato un pacchettino e che io ho trovato buona
altro dubbio che era stato sollevato nei commenti al post precedente: “ma se io cito un prodotto di mia spontanea iniziativa perchè mi sono trovata particolarmente bene, devo esplicitare che NON è un post sponsorizzato?”
non necessariamente. se uno vuole specificarlo è ovviamente libero di farlo, ma nel momento in cui segnalare i post sponsorizzati diventerà la prassi è automatico che laddove non specificato si tratta di post e link “spontanei”. lo so che il confine è sottile… ma se così non fosse non servirebbe l’autoregolamentazione, non credete?
in ogni caso nell’eventuale sezione di “presentazione del blog” si può specificare che: “laddove un post non sia espressamente segnalato come ‘sponsorizzato’ non sussiste nessun rapporto con l’azienda produttrice e per tali post non si ricevono in cambio nè compensi, nè omaggi” o qualcosa del genere…
ecco, infatti mentre scrivevo ne avete già parlato anche voi, non avevo letto!
Io lo faccio ma solo per la categoria “recensione buoni prodotti” perchè potrebbe sembrare proprio il contrario (e qualche volta mi hanno scritto commenti negativi) quindi in calce ad ogni post metto questa dicitura:
** Le opinioni espresse in questa rubrica sono assolutamente personali e del tutto scollegate da sponsorizzazioni o da accordi (economici o di altro tipo) con le ditte citate **
Concordo con Barbara che sarebbe meglio capire se si mette un link quale sia la motivazione; a volte io lo faccio perché ho testato direttamente il prodotto e ritenendolo valido mi sono sentita di farlo. altre volte invece c’è qualcuno che mi chiede direttamente di scrivere e allora chiedo qualcosa in cambio che può essere un piccolo compenso o, nel caso di un oggetto, l’oggetto stesso da provare. Insomma… non è giusto svendersi nè vendersi però; è giusto che i post siano mirati, pensati e suggeriti con cuore non per via del denaro o dei compensi. La CREATIVITA’ è passione e amore!
Io sono una di quelle a cui la parola “sponsorizzato” dà fastidio nel caso del prodotto omaggio, perchè da lettrice faccio il collegamento “post sponsorizzato – quindi interessato – quindi poco sincero”. Però capisco perfettamente il vostro punto di vista, il mio alla fine è solo un problema di lessico: trovo comunque giusto chiarire al lettore cosa c’è di mio e cosa di “loro”.
Per quanto riguarda il gettone, anche qui concordo pienamente IN TEORIA, nella pratica poi mi comporto diversamente: io PER ORA non prendo compensi per fare le recensioni, perchè come blogger sono nata ora e devo promuovermi anche fra le aziende. Ci sarà sempre qualcuno che fa promozione di se stesso con una “offerta speciale”, proprio come il supermercato che fa gli sconti o il 3×2, perchè se il mio blog è il mio lavoro sta alle leggi di mercato, e l’offerta promozionale ne fa parte. Certo è giusto “non svendere” il blog, come dice barbara, ma le cose hanno una loro dinamica nel tempo. Non vorrei che questa storia dell’autoregolamentazione diventasse una lettera scarlatta o una fila di paletti da cui non si può uscire.
La regolamentazione ha proprio lo scopo opposto: non mettere alcun tipo di paletto, ma semplicemente diventare una dichiarazione di intenti.
Io da lettrice dico che se tu parli di un prodotto omaggio, stai comunque facendo pubblicità, e io vorrei solo saperlo… e basterebbe, che ne so, una frase che dice: grazie a Pinco Pallo per avermi inviato questo prodotto omaggio da testare.
su questo hai perfettamente ragione
infatti barbara così secondo me è giusto ma se io lo scrivo nel titolo, mi sembra un pò errato percheè sembrerebbe che tutto il mio post sia stato sponsorizzato mentre non è così
no, ma non nel titolo… per esempio potrebbe essere una frase iniziale, o un tag iniziale, non so…
questa è anche la mia opinione..io alla vista di “post sponsorizzato” non leggo neanche, e anche sul gettone vale quello che dici, bisogna anche saper valutare qual’è il proprio valore in quel momento.
però scusate, è una vostra scelta e una libera interpretazione associare post sponsorizzato a post non sincero. mi è capitato di leggerne alcuni su abc mamma, lo ho letti con interesse e non penso barbara sia stata plagiata per scriverli! in questo modo voi pensate che tutti coloro che accettano un compenso per fare una recensione stiano mentendo se parlano bene del prodotto? mi sembra una conclusione approssimativa.
nella bozza al post precedente barbara scriveva già che “il cliente accetta se ne parli bene o male o affatto: in nessun caso il proprietario del blog ha il dovere di pubblicizzare un prodotto che non ha gradito” eventualmente si può specificare anche che “le opinioni espresse nel post non sono influenzate dall’azienda produttrice”.
però una volta chiarito questo, se il problema è che la parola sponsorizzato richiama qualcosa di non-sincero, allora il problema riguarda anche i post scritti dietro ricompensa, non solo gli omaggi.
scusa linda ma se si fa un accenno all’interno del post nello stesso momento in cui io cito il prodotto cosa cambia?
ale personalmente io preferisco una citazione a inizio post (non nel titolo), perchè così un lettore sa subito che nel post c’è il link ad un’azienda. come diceva barbara, può capitare che dei lettori si scoccino di accorgersi dei link a metà post e magari potrebbero smettere di seguire il blog. secondo me a inizio post sarebbe più immediato e potrebbe essere un vantaggio per la blogger… poi, nella sostanza, il significato non cambia.
sì, in effetti ad inizio post sarebbe davvero una buona idea
esatto: perchè c’è qualcosa di male a scrivere un post sponsorizzato? a me piacciono! io li voglio leggere! voglio solo capirli, rendermi conto per tempo di cosa leggo, tutto qua…
mi piace!
proposta: cerchiamo definizioni alternative (e crative!) per rimpiazzare “post sponsorizzato”?
secondo me è questo che crea problemi perchè richiama più o meno inconsiamente nelle nostre menti il concetto che il post non sia del tutto sincero e trasparente. perchè, al di là del nome, mi sembra che siamo tutte d’accordo che è possibile citare e recensire un prodotto parlandone bene o male senza fer forza essere influenzate o indirizzate dall’azienda, e questo vale tanto erp i post retribuiti che per quelli scritti dopo aver testato un omaggio. giusto?
recensioni a ricompensa e recensioni di prosotti omaggio? non so…
però barbara c’è un altra cosa recensioni di prodotti omaggio, forse mi piace di piu la frase di prima grazie a pincopallino per avermi inviato questo prodotto etc etc….perche parto sempre dal presupposto che quel prodotto l’ho usato perche l’avevo ma la ricetta l’ho fatta perche mi andava
secondo me potrebbe essere semplicemente “recensione di prodotto”, io insisto che non ci dovrebbe essere differenza se c’è ricompensa monetaria o in omaggi… altrimenti passa l’idea che nel primo caso ci sia qualcosa di meno trasparente.
eventualmente si può continuare la frase con “si ringrazia l’azianda TALdeiTALI per l’invio del prodotto da testare”.
che dite?
Penso che un foodblogger, nel proprio blog, possa sentirsi libero di fare ciò che vuole. Detto questo, personalmente io collaboro con diverse aziende, ma non mi sento certo obbligata a realizzare delle ricette soltanto perchè ho ricevuto degli “omaggi” (che poi omaggi non sono, dato che in cambio io pubblicizzo un’azienda: nessuno regala nulla!). Gli accordi presi con le aziende generalmente stabiliscono che un’azienda spedisce un tot (a sua discrezione) di prodotti, il foodblogger li testa, espone nel blog il logo dell’azienda con un link che rimanda ad essa, e, ogni qualvolta ha voglia di usare e di pubblicare la ricetta realizzata con i suddetti prodotti, dedicare due righe per citare le fonti utilizzate.
Non rendete le cose più macchinose di quello che sono!
Secondo me basta, come diceva Barbara, una semplice frase all’interno del post tipo “grazie a pinco pallino per avermi inviato il tale prodotto da testare”…
posso dire una cosa che non c’entra tantissimo, o forse sì? l’altro giorno mi è arrivata questa richiesta: apriremo il sito della nostra azienda e ci piacerebbe che alcune blogger scriverssero dei guest post.
bè, per una volta non ho avuto dubbi: mommit docet.
Ho risposto con il lei e non il tu, conciliante, ho inviato il mio cv, ho segnalato dove scrivo/ho scritto, e ho chiesto quali sarebbero stati i termini della nostra “collaborazione professionale”.
Mi sono molto piaciuta, e infatti loro non mi hanno più risposto 😉
Per quanto riguarda i post sponsorizzati e omaggi, inventare un nome più creativo mi sembra l’operazione contraria della limpidezza che ci stiamo proponendo con mommit…
altra cosa: perchè dovremmo pensare che per i lettori è fastidioso un post sponsorizzato???
probabilmente lo sarebbe nel mio blog, che è personale.
ma se trovo un articolo ben fatto su mamma felice su un argomento che mi interessa, perchè dovrei saltarlo a piedi pari? quando mi arriva il volantino degli sconti alla coop lo leggo pure!
scusate la prolissità
polly l’idea della definizione alternativa non nasce per “rigirare la frittata” ma perchè sembra proprio che la parola sponsorizzato non richiamasse tanto il rapporto di collaborazione con un’azienda ma il concetto che il post non fosse sincero. il che non corrisponderebbe a verità.
io personalmente non faccio questa associazione, e userei senza problemi la parola sponsorizzato, ma a molte questa definizione non convince.
per quanto riguarda i post sponsorizzati, pure io li leggo. se è una blogger che mi piace, non ho problemi a leggere una sua recensione, ben sapendo che è una sua opinione e che magari a me lo stesso prodotto può non piacere ecc. anzi, vi dirò che a volte sono andata in cerca di recensioni di prodotti che avevo intenzione di acquistare, quindi… 😉
be linda prorpio a te faccio un esempio lampante ti ricordi il contest che hai vinto da me? bene in quel caso non era sponsorizzato da nessuno acquistai tutto io ma semplicemente perche quei prodotti mi piacevano…eppure in pochi parteciparono e ricevetti degli insulti via mail, insomma come si fa si sbaglia semrpe
Su questo concordo. C’è sempre chi vede il male ovunque. Forse dovremmo solo riuscire ad ignorare le malelingue, ma non è semplice. Siamo esseri umani anche noi 😉
ale mi dispiace moltissimo, perchè in quel caso non c’era proprio dubbio che non fosse una collaborazione con l’azienda… è vero che la gente trova sempre un modo per criticare a casaccio.
però anche per questo, se si riuscisse ad arrivare a una pratica quanto più condivisa e diffusa possibile forse ci sarebbero meno malintesi, o almeno potremmo rispondere alle critiche dicendo “guarda, nel mio blog è specificato: quando si tratta di un post sponsorizzato faccio così, se si tratta di opinioni spontanee faccio cosà…”
Mah. Nel mio è tutto ben specificato da tempo eppure… C’è chi, semplicemente, non si fida. Ma dobbiamo davvero perdere tempo a preoccuparci di questo?
in effetti no! c’è chi si lamenterà sempre e comnunque, anche senza aver letto il post per intero, purtroppo!
Allora pensiamo a fare le cose per bene, che è lo scopo per cui questo blog è nato, e poi andiamo per la nostra strada…
per dire invece adesso non so come comportarmi, ho un altro contest in essere, la cui finalità è molto utile e una azienda mi ha chiesto di mettere i premi in palio, io devo ancora rispondere perche non so che fare, cioìe mi farebbe comodo perche risparmierei 150/200 euro però in questo caso il mio contest che era nato per un mmotivo perderebbe parte delle sue motivazioni
voi che ne pensate?
è una risposta ad alessandrea ma quando il commento diventa “stretto” non fa più replicare…credo che questa sullo sponsor del contest sia paranoia, perchè se ci pensiamo bene comunque nel contest si fa pubblicità al blog, non vedo cosa possa cambiare per i partecipanti se ad offrire il premio è un’azienda…
ma infatti a me piacciono i post sponsorizzati: ne ho letti alcuni molto creativi e davvero ben scritti… io non voglio chiudere il blog e non leggerlo più. vorrei solo sapere cosa leggo.
Latito un po’ dalla discussione su Mommit e mi dispiace.
Sui prodotti omaggio gc non è molto ferrato. Abbiamo scritto post retribuiti, su qualche prodotto, specificando in modo evidentissimo che erano sponsorizzati. Solo una volta ci hanno mandato il campione omaggio per sapere cosa dire del prodotto, ma il post era comunque pagato al di là dell’omaggio.
Se ci propongono omaggi, noi proponiamo di organizzare un giveaway (sempre che ci convinca il prodotto).
Ma che dire dei libri?
A me sono arrivate valanghe di libri in omaggio (tutti sulla maternità e cose così), senza che nessuno mi avvertisse. L’ufficio stampa che magari aveva curato l’invio di un libro per il quale avevo dato il consenso, poi si tiene da conto il mio indirizzo di casa e mi manda altri libri!
Già quando mi chiedono il consenso, io dico sempre che, se vogliono possono anche inviare ma io recensisco solo libri che ho letto e se il libro non mi piace, non continuo a leggerlo e quindi non lo recensisco. Spesso li mandano lo stesso e io ci metto sempre la buona volontà di iniziarli.
Quelli però che spediscono così, senza neanche chiedere, mi irritano e mi predispongono male
A me ricevere un libro fa sempre piacere. Certo, non mi sento in dovre di recensirlo se la cosa non è stata concordata…
a me piace ricevere libri, ma non li recensisco mai! ahahahaaa 😀
Penso che un foodblogger, nel proprio blog, possa sentirsi libero di fare ciò che vuole. Detto questo, personalmente io collaboro con diverse aziende, ma non mi sento certo obbligata a realizzare delle ricette soltanto perchè ho ricevuto degli “omaggi” (che poi omaggi non sono, dato che in cambio io pubblicizzo un’azienda: nessuno regala nulla!). Gli accordi presi con le aziende generalmente stabiliscono che un’azienda spedisce un tot (a sua discrezione) di prodotti, il foodblogger li testa, espone nel blog il logo dell’azienda con un link che rimanda ad essa, e, ogni qualvolta ha voglia di usare e di pubblicare la ricetta realizzata con i suddetti prodotti, dedicare due righe per citare le fonti utilizzate.
Non rendete le cose più macchinose di quello che sono!
esattamente questo, come tu dici: omaggi non sono, ma pubblicità. perchè non segnalarlo?
non è macchinosa, la questione è semplice: gli omaggi e i successivi post con link all’azienda sono pubblicità? se sì, perchè non segnalarla al lettore come tale? è che forse non siamo tutte d’accordo.
non è che non siamo d’accordo, secondo me, ma che fa più comodo così… e infatti questi problemi se li pone solo chi non segnala, mica chi segnala… ops, l’ho detto.
per esempio, questo post di dada: http://lericettedellamorevero.blogspot.com/2011/04/salsa-barbeque.html
io vedo anche il nome della ditta che produce piatti e salsiere. da lettrice mi chiedo: perchè me lo stai dicendo? mi potresti dire se ti hanno omaggiata della salsiera o se ricevi un compenso? i link ai prodotti sono stati sollecitati da un’azienda?
non dico che dada non debba fare pubblicità: io sono contenta per lei se ha delle collaborazioni belle! vorrei solo capire cosa leggo, tutto qui… In fondo al post c’è la dicitura: consigli per gli acquisti! Ma chi è che mi sta consigliando: l’azienda o la blogger?
ormai è inutile che risponda… io sono pienamente d’accordo con te!
però il fatto che abbia scritto consigli per gli acquisti credo che abbia fatto una cosa giusta
insomma di certo non è stata indifferente alla cosa
Da foodblogger che collabora, in quel caso io sto comunicando ai miei lettori che non sto utilizzando una salsiera qualsiasi, ma quella salsiera precisa. Dov’è il problema? Non capisco! Prima di pubblicizzare una cosa la testo, altrimenti non potrei mai consigliarla, quindi sono io che rispondo!!!! Cosa vuol dire ‘è inutile che risponda’? Che educazione è questa? Ho aspettato ore prima che il mio commento fosse accettato!!! Ma vi rendete conto di quello che scrivete? Un pò di rispetto, per favore!
A me interessa proprio quello che dici: Prima di pubblicizzare una cosa la testo.
Quindi quella è una pubblicità. Io sono felice per te! Perchè allora non inserire nel post la dicitura: ‘post sponsorizzato’, oppure ‘ricetta realizzata con prodotti omaggio’? Mi sembra sia molto trasparente, no?
Sai perchè? Perchè decido io del mio blog! E siccome non mi va non lo faccio! Ho scritto ciò che reputo opportuno chiarire per i miei lettori. Non devo dare nessun’altra spiegazione a nessuno, dato che non sono invadente, nè col numero di post settimanali, nè con la pubblicità a tutti i costi. Stop! 🙂
Certo, sono d’accordo con te: e visto che non devi dare nessuna spiegazione a nessuno, ho qualche difficoltà a capire perchè sei venuta a discuterne su Mommit…
In ogni caso in Italia e in Europa la pubblicità non dichiarata è illegale, in quanto occulta. Poi ognuno a casa sua fa quel che vuole, e di conseguenza i lettori decidono chi leggere. E’ molto bello che ci sia questa libertà da ambo i lati, a me piace! Io per esempio, da assidua lettrice di foodblog, ho scelto di non leggerne più alcuni perchè non capisco cosa leggo. Qui su Mommit parlo infatti da lettrice, e commento da lettrice.
io credo sia costruttivo invece avere pareri diversi
scusate, voglio puntualizzare la mia frase perchè la maleducazione non fa proprio parte del mio carattere. ho scritto “è inutile che risponda” non riferito a te dada ma a barbara, visto che in questo post e in tutti i precedenti mi sono sempre trovata d’accordo con le sue parole, non volevo mancare di rispetto nè a te nè a nessun altro. mi scuso per il fraintendimento, anche se resto d’accordo con barbara quanto al contenuto.
Linda, guarda che non hai mancato di rispetto a nessuno. A me sembra proprio il contrario: non mi pare che noi siamo molto agitate…
ah, ok, detta così sembrava un attacco nei miei confronti! 🙂
sono stata gentilmente invitata a partecipare, ecco perchè sono qui! 🙂
avendo dichiarato ampiamente sul mio blog, nella pagina apposita, che utilizzo degli sponsor con relativa lista, non mi riguarda!
Io, da LETTRICE, credo che ti riguardi, ma parlo puramente a titolo personale, e come lettrice. Inserire questi post in un tag non costa alcuna fatica. Poi ognuno sceglie la strada migliore per sè. Sia chi scrive, sia chi legge.
bene, a me fa molto piacere, noi siamo qui apposta… un po’ di apertura dei foodblogger, secondo il mio parere, sarebbe apprezzabile: il fenomeno che cerchiamo di comprendere è infatti molto più ‘prepotente’ sul food che sul mommyblogging. il nostro obiettivo NON è quello di impedire le collaborazioni tra blogger e aziende, ma AMPLIARLE e FACILITARLE. ma perchè avvenga questo, occorrerebbe anche massima trasparenza in una dichiarazione di intenti condivisa.
Certo, bisogna essere delicati nei confronti dei lettori, non bombardando con inutili pappardelle… Quando scrivo per il mio blog mi preoccupo dei miei lettori, affinchè i miei posts non risultino pesanti, poco chiari ecc… Mi da fastidio però che anche in queste cose si tenti di mettere delle regole comuni. Se i blog fossero tutti omologati a delle leggi, non ci sarebbe più la libertà mia di scegliere di leggere un blog anzichè un altro! Nella libertà di ognuno di nota chi rispetta gli altri e chi no, chi approfitta e chi no. Perchè con la pistola puntata tutti sarebbero bravi a rispettarsi vicendevolmente. Ho detto che non mi riguarda, semplicemente perchè io agisco nel rispetto del bene comune!
su questo sono d’accordo con dada.
grazie mille!
La libertà di scegliere si esercita meglio quando tutti giocano allo stesso gioco, con le stesse regole, no?
Molti foodblogger sono stati ingiustamente derubati delle loro foto, con irrispettose violazioni di copyright, e giustamente si sono lamentati e hanno sollevato un’ondata di protesta. Su Mommit stiamo cercando, nel nostro piccolo, di fare proprio questo: tutelare i blogger, o autotutelarci. Ma per richiedere una tutela, forse occorre anche darsi dei doveri, no?
Ringrazio il cielo che, almeno in parte, il web mi dia l’opportunità di esprimermi come e quando ne abbia voglia! La tutela è una cosa, l’omologare i blog secondo regolette a mio parere non troppo utili è un’altra.
Mai prevista omologazione. Magari leggendo approfonditamente tutto sarà più chiaro, perchè secondo me non è detto che, come dici tu, Mommit sia utile, ma di certo non propone l’omologazione. Propone la legalità, forse è per quello che è un blog fuori moda.
Non ho parlato di Mommit, non sono nemmeno ancora mamma. 🙂
regole comuni ci sono già, sono le leggi italiane e comunitarie che dovremmo rispettare, a prescindere da mommit. l’autoregolamentezione di cui si discute su mommit io la intendo invece come una dichiarazione di intenti (che implica diritti e doveri), come un tentativo di condividere e difforndere alcune prassi, in modo da salvaguardare noi blogger e garantire trasparenza ai lettori, non credo che l’intento dia quello di stilare un decalogo o simili.
penso che sia libera scelta di ognuno decidere cosa fare del proprio blog. Chi stabilisce che scrivere ‘post sponsorizzato’ (che per me è una cosa veramente eccessiva ed esagerata, nonchè abbastanza superflua) sia un dovere ed una cosa giusta? Ognuno deve agire come vuole, sono i lettori a scegliere di leggere o meno un post.
certo che è una libera scelta, ma siccome si sentiva il bisogno di condividere prassi e comportamenti, magari anche formule e frasi da utilizzare sui blog, se ne stava discutento!
nessuno obbligherà nè controllerà nessun’altro.
non la mettere dal punto di vista delle leggi .E poi c’è sempre da vedere se i blog su blogger o go daddy siano soggetti alle leggi italina o a quelle americane , dato che è risaputo che la sede legale del blog è quella dove si trova il dominio.E comunque da queste parti non vedo legali esperti di web.
Posto questo è proprio la libertà su internet xche ci consente di essere informate grazie alla libera circolazione di idee e progetti che non vengono ammanettati dal sistema.Grazie alla libertà si sono fatte rivoluzioni.e questo è un concetto che va ben oltre le ricette.Sinceramente questo scontro mi sa di operazione di polizia. E’ ancore oggi, domani non si sa, possibile fare quello che si vuole sul proprio blog. Puntare il dito mi sembra fuori luogo.
Operazione di polizia? Vabbuò, dai, senti, citami per favore il punto esatto in cui qui dentro qualcuno ha obbligato qualcun altro a fare qualcosa. Qui si parla di un codice di autoregolamentazione ad adesione VOLONTARIA. Se vogliamo fare qualcosa di costruttivo, perfetto. Per il resto, ognuno farà sempre e per sempre ciò che desidera, visto che qui si parla di cose generali, e non di casi particolari.
e leggi italiane e comunitarie che dovremmo rispettare, al momento non ci sono ne leggi comunitarie ne italiane che ti obbligano a dichiarare la pubblicità.E non esiste nessun blog che non infrange le regle, a partire da quelle di adsense che vieta di fare promozioni attraverso pot. Contratti lunghi da leggere, come quello di fb che ti dice che tutto quello che metti (foto comprese) è di proprietà di fb,che ne può fare l’uso che vuole, o google che attraverso i cookie ti manda pubblicità mirata.Sarebbero fuori legge, ingiuste, ma di leggi non ce ne sono.Internet è la deregulation totale , per ora. Il domani è un divenire.
Non è vero, Mammadfifretta: le Leggi valgono anche sul web. La deregulation non esiste.
Il punto è che nessuno stabilisce che questa regolamentazione ad adesione volontaria che dici tu sia costruttiva! Personalmente non vedo il motivo di dover specificare cose ovvie: se in un blog cito una ditta, il più delle volte ci collaboro! Ma ti pare che ora uno debba scrivere anche ‘post sponsorizzato’, ‘post pensato liberamente’, ‘post ironico’… ma daaaaai…
non ci sono leggi specifiche, la legislazione (anche se è un modo sbagliato di definire la cosa) si basa su sentenze della cassazio che parlano di copyright e diffamazione via web, cose che trovo gistissime.Per il resto non ce ne. mi pare giusto discutere di regolamento ma sottindendere che alcune cose siano legge è inesatto.
poi, scusami tanto, i foodblogger scrivono che hanno utilizzato un determinato prodotto e dalla foto si può vedere la realizzazione della ricetta finita, ma nessuno dice ‘comprate questo prodotto che è buono’ quindi non vi è nemmeno volontà di truffa!
Dada, MAI parlato di truffa! Guarda che secondo me si sta travisando: io ho parlato di dichiarazione di intenti, proprio a protezione di quelli che come te agiscono onestamente.
Ma questo non è uno scontro, è un confronto. Ognuno cerca di dire la sua per fare le cose nel modo più chiaro possibile. Se poi c’è chi preferisce approfittare del fatto che le leggi siano nebulose, amen. Io per prima ho fatto un sacco di errori per ignoranza e sono felice di accorgermi se e dove ho sbagliato, per poter rimediare…
le leggi non sono nebulose, non ci sono, e non è detto che sbagli che non applica non-leggi con cui non è d’accordo.Ci si informa, al di là di quello che si dice su mommit…è sbagliato che ci applichiamo a certe cose che poi degenerano ..non esistono leggi ma pareri, che possono essere discordanti. Questo escluso, ovviamente, copyright e diffamazione..detto questo vado a preparare la cena, kiss 🙂
barbara ma tutto questo lavora alla fine porterà ad un autoregolamentazione giusto? il cui intendo, se non erro altrimenti corregimi è quello di diffonderla altrimenti non avrebbe senso fare cio…sbaglio?
parere mio, poi risponderà anche barbara: intanto discutiamone, che discutere, sentire pareri diversi, conoscere aspetti nuovi… non fa certo male!
poi vedremo quante saremo, se saremo riuscite a condividere intenti e contenuti. e si deciderà se e come diffonderla.
ma quel che è certo che nessuno sarà obbligato ad aderire o controllato da qualche controllore.
certo, ma è AUTOregolamentazione, e quindi del tutto volontaria. e non è nemmeno detto che si riesca a scriverla. e non è nemmeno detto che serva.
Ma se nemmeno tu stessa sei sicura che serva, perchè se ne discute?
Io ora però devo fare la doccia, tanto il mio parere l’avete compreso abbondantemente! E chi non è d’accordo con questa autoregolamentazione, per favore, non abbia paura di essere giudicato male dai potenti. Sbaciucchiamenti vari! 🙂
brava mi piace il discorso del trovare un punto comune a pareri diversi perchè credo che sia bello l’intento con cui è partito questo progetto
Link di approfondimento sulla Legislazione Europea: http://www.ilfattoalimentare.it/il-parlamento-europeo-contro-la-pubblict%C3%A0-occulta-sul-web-servono-nuove-regole-per-tutelare-i-consumatori.html
[denuncia lo sviluppo di una pubblicità «occulta» su Internet, non contemplata dalla direttiva sulle pratiche commerciali sleali (relazioni tra consumatori), attraverso la diffusione di commenti su reti sociali, forum o blog, il cui contenuto è difficilmente distinguibile da una semplice opinione; ritiene pertanto che il consumatore rischi di essere indotto a prendere decisioni erronee credendo che l’informazione sulla quale si basa provenga da una fonte obiettiva; deplora i casi in cui talune aziende finanziano direttamente o indirettamente qualsivoglia azione intesa a favorire la diffusione di messaggi o commenti che sembrano provenire dai consumatori stessi laddove si tratta in realtà di messaggi di natura pubblicitaria o commerciale; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire, a tale proposito, la corretta attuazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali;]
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&reference=P7-TA-2010-0484&language=IT&ring=A7-2010-0338
Scusatemi, ho una domanda da profana (non ho accettato omaggi e non so come funziona) e mi rivolgo a Dada, MammaPapera e Mammadifretta, che forse hanno più conoscenze di me in merito all’argomento. Quando scrivete un post in cui presentate dei prodotti omaggio, vi è anche una retribuzione, o si tratta di una scelta dettata dalla bontà del prodotto?
Seconda domanda, più importante, per capire: l’azienda vi chiede di NON dire esplicitamente che si tratta di un omaggio, o è una scelta personale?
Credo che questo ci aiuterebbe a centrare meglio il punto, se avete voglia di condividere queste informazioni…
inizi oa risponderti, non c’è retri buzione almeno a me nessuno l’ha data
secondo punto: io lo dico che è un opmaggi oin un post dove facci ovedfere la roba che mi è arrivata
se vuoi e se posso ti linko un post di questi
scusate gli errori ho il bimbo in braccio ^_^
bontà prodotto, soldi no, barattiamo recensione con farina o altro ahahah 😀
bene, Dada, ma allora non è ancora più trasparente mettere, che ne so, un tag ‘collaborazioni’? (che tra l’altro mi pare che tu abbia, no?)
ahahah è vero solo che io mi sono ricordata di metterlo solo in tre post, ma x dimenticanza eh ^_-
per es qui lo messo, solo che avvolte preparo i post tardi e mi dimentico anche se li ho pensati http://mammapaperasblog.blogspot.com/2011/03/crespelle-alla-fiorentina.html
Ma che problema c’è? Io non ne vedo… Mi sembra di parlare del nulla… Qui c’è malafede, altrimenti non ci sarebbe il problema di dover dichiarare per forza qualcosa. La distinzione tra post sponsorizzato e non implica che ci sia il dubbio che il post sponsorizzato non sia sincero, cosa alquanto vergognosa, perchè si fa un processo alle intenzioni!!! Oppure ci sono altri motivi? Mi viene da pensare a chi vorrebbe un introito in denaro e non può, perchè le aziende ‘pagano’ in prodotti e a noi sta benissimo… Non vi pare che questa regola furba stia dividendo anzichè unire? Pensateci!!!
Oppure la malafede potrebbe esserci in chi si professa onesto, ma non vuole dichiarare le proprie collaborazioni? Vedi? Dipende dai punti di vista.
E siccome qui si sta chiacchierando in modo rilassato, sarebbe carino continuare a svolgere una conversazione dai toni pacati, visto che qui nessuno di noi ha mai usato parole come truffa, disonestà, malafede, furbizia, ecc… che sono parole che hai introdotto tu, forse senza prenderti la briga di leggere tutto per bene. Forse.
ciao Dada, non ti conosco, però ti dico che da lettrice mi fa molto piacere trovare tra le prime righe di un post una frasetta che mi faccia capire che tipo di rapporto c’è con l’azienda linkata. Ciò non diminuisce il mio interesse per quello che leggo, anzi!, ma mi fa capire l’onestà intellettuale di chi scrive. Lo trovo davvero carino nei nostri confronti. 🙂
Poi ovviamente ognuno è libero, nel proprio blog, di scrivere cosa crede, ma allora mi chiedo che senso abbia partecipare alla stesura di un codice di autoregolamentazione non obbligatorio, inserendo il banner di Mommit..
io non ho mai scritto post sponsorizzati, ho avuto gli omaggi, ho messo il banner, l’azienda non mi ha mai fatto pressioni di alcun genere.Avevo intenzione di mia iniziativa di fare un post, perchè cio che mi è arrivato a mio parere vale molto più di quello che vale un mese di banner nel mio blog. (quotazioni di mercato).
scusa ma come fai a sapere queste quotazioni? io non so niente di ste cose
le tue sono decisamente più alte delle mie, quindi stai tranquilla…;))
ma che diciiii te lincio era pura curiosita tesò
il prodotto è buono e viene distribuito nei discount a buon prezzo.La mia opinione è che è buono. altrimenti non ci penserei neanche. 🙂
Mammadifretta, a me questa pare una bella cosa! Significa che puoi dare un’informazione utile ad altre mamme/donne. Per me è importante, anche come lettrice, sapere che un’altra donna ha testato unprodotto e lo ha ritenuto valido. Quante volte abbiamo scelto per i nostri figli prodotti consigliati da altre mamme? L’unica cosa che mi domando è: non potremmo inserire questi post in un tag, a cui dare il nome che vogliamo (collaborazioni, recensioni…), in modo da sapere che comunque derivano non da un acquisto personale, ma da un omaggio? Ripeto: le mie sono domande per cui non ho risposte. Siamo qui per capire se eventualmente queste risposte esistono, e possono essere generalizzate.
ma io non penso male del tag, mi sono leggermente alterata per la questione leggi…ex militante politica, deformazione che mi porterò dietro fino alla morte. 😉
ehheee l’importante è che non bruciamo la bandiera! 😀
secondo me è molto positivo che discutiamo animatamente su queste cose: significa che ci interessano. poi una soluzione si trova, secondo me, proprio perchè nessuno comanda nessuno… grazie!
ho ancora la bandiera di mio nonno, la baciava ogni mattina..pensa quella con lo stemma sabaudo..mi commuovo..
Contrariamente a te, io di leggi non me ne intendo. Ma non riesco a credere che non esistino leggi volte a regolamentare la pubblicità…
Che poi si possa giocare sul fatto di dare a questa pubblicità un altro nome, è un altro discorso…
aiuto… volevo dire che non esistano… sto scrivendo con una mano sola!
Aahahahhahahhahahaah! Mi stavo sentendo maleeeeeeeeeeeeee! 😀 Ti bacio.
lo so che ti sembra strano, ma internet è di pubblico dominio da pochissimi anni, se pensi che you tube è nato nel 2005.E’ un territorio incontaminato..d’altronde lo è stato anche la tv fino ai primi anni novanta..mi ricordo ancora tomas milian che in un film offriva l’acqua a un imputato” tiè bevi l’acqua *ejo che te senti mejo..”, al di là della pubblicità è un bene che in questi anni “bui” per l’informazione esista internet e non abbia il bavaglio….
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barbara il discorso del tag mi piace, se si tratta di inserirlo nel tag per me è ok non mi piaceva l’idea a inizio post
comunque c’è da considerare che si rivolgono ai piccoli blog spesso piccoli marchi (non sempre) che tentano di contrastare la crisi con attraverso la pubblicità “alternativa”, (credo) che alcuni blogger possano essere eccessivi non per pressione dell’azienda ma per scelta. Almeno questa è la mia misera esperienza.
Sì, sono d’accordissimo con te, infatti io sono sempre stata una fervente sostenitrice degli omaggi: ho sempre dichiarato, sin dalle prime ‘polemiche’, che ognuno deve esserelibero di accettarli. Io, personalmente, non li accetto perchè mi considero fuori mercato, ma sono molto contenta quando una mamma trova delle fonti alternative di guadagno, o delle collaborazioni. Detto questo, il tag potrebbe andare bene? Potrebbe essere condiviso da tutte? Come potremmo chiamarlo?
cena in forte ritardo…ciao 😉 (noi in sicilia mangiamo alle nove..ce la faccio in extremis..)
passa da me ci sono le ricette facili e veloci ahahaha pubblicità occultaaaaa
barbara scusa volevo sdrammatizzare un pò :O))
oddio che buona la ricetta delle crespelle: ho fatto l’errore di aprire il link e sto sbavando… 😀
mi fa piacereeeee, 😀
c’è quella postata da mia sorella…gli spaghetti con la salsa non mi ricordo come (cucinare for dummies)…ma è cena..mo vengo…barbera dalla papera si sbava ad ogni ricetta..io sono perseguitata dai fidanzati capresi all’ortolana…
uhhhh ma è tua sorellaaa, wow non lo sapevo che bello…
uno si assenta per mangiare, perchè qui mangiamo leggermente prima delle nove 😉
e… quanta rova avete scritto?! vado a lavare i piatti che se comincio ora a leggere va a finire che mi dimentico delle cucina!
buonappetito a chi deve ancora cenare 😉
noi mangiamo alle nove e pure pesante…se non fossimo a dita..poi io ho il pc in cucina…sto scrivendo con gli alluci..
fammi sognare, che si mangia in sicilia stasera? io qui un uovo sodo e un’insalata… na tristezza…
andiamo leggeri pure noi..ma di solto abbondiamo con le sarde a beccafico fritte fritte..le polpette di sarde..non ti dico chi si fa gli involtini e ci mette dentro il mondo…e le cozze come antipasto..per poi passare a mezzo chilo di pane ciascuno con qualsiasi cosa abbia 2000 calorie…meglio che non ci penso, e papàdifretta che sta facendo gli straordinari in modo schifoso…tu fai siti, lui software..ma non finisce mai di lavorare neanche lui..ora fanno il software per radio m
sto sognando… lavoro a parte, ovviamente, perchè la stanchezza si sente eccome. naggia!
certo che vi trattate bene, io vedo tutte ste prelibatezze insieme solo a casa di mia mamma senno preparo o un primo o un secondo :D….stasera pasta al pomodoro, a pranzo scaloppine agli asparagi e li mi sono divertita con il pane che ho fatto io e la scapetta, ma che con l’aereo mi mandi qualcosa?
Perchè sottolinei continuamente il fatto di essere lettrice? Mi pare che tu sia in primis BLOGGER!!! Gradirei sottolineassi anche questo!
Uffa, non ci si può assentare un paio di giorni per lavorare come si deve (ed ammalarsi un po’) che tirate su un’altra discussione interessantissima! Barbara, come sempre concordo con le tue posizioni e sottolineo come, da lettrice, non mi disturbano i post “sponsorizzati/omaggiati” sui blog che hanno dato prova di correttezza e trasparenza nel corso di mesi/anni. Negli altri blog, che i dubbi li hanno creati per mala o nebulosa gestione a prescindere dagli sponsor, o salto direttamente il post sponsorizzato o scelgo definitivamente di ignorare il blog. Consentimi di dire che dai blog corretti e affidabili basta una parolina anche nel post stesso a segnalare lo sponsor senza far proprio fuggire nessuno (nemmeno i lettori più intransigenti e rompipalle come me), nel caso di blogger malfidati/e non basta nulla per rendersi credibili.
Grazie come sempre dello splendido lavoro che stai facendo. Sei bravissima.