Email pubblicitarie, redazionali, preghiere di pubblicazione

Sommersa: io sono letteralmente sommersa da email pubblicitarie, cartelle e comunicati stampa, newsletter a cui non mi sono mai iscritta, comunicati ufficiali con preghiera di pubblicazione…
Una situazione che sta diventando ingestibile, a titolo personale, ma che vorei imparare a gestire, perchè:

1. non mi dispiace ricevere queste email: trovo utile essere informata dagli uffici stampa su nuovi prodotti, o iniziative, ecc…
2. in questo modo raccolgo indirizzi email, nominativi, informazioni utili che posso riutilizzare per mio tornaconto: se so che l’agenzia TalDeTali si occupa del passeggino PincoPallo, magari mi viene in mente una possibile collaborazione e posso usare quella stessa email per prendere contatti.

Quello che invece non riesco a farmi piacere:
1. l’invio smodato ed eccessivo di comunicazioni, corredate da allegati pesantissimi;
2. l’invio di massa, ovvero capire perfettamente che dietro il ‘ti scriviamo perchè il tuo blog ci piace molto’, non c’è altro che un mailing inviato a tutti indiscriminatamente, senza peraltro aver nemmeno letto il blog in questione;
3. la preghiera di pubblicazione e diffusione, che dipende dal punto sopra: evidentemente non leggi il mio blog se mi chiedi di pubblicare un redazionale gratuito. Cosa che invece, per chi ha portali o blog in cui queste notizie sono utili e fanno brodo, è invece molto importante.

Come si regola questo fenomeno? Considerando che si tratta a tutti gli effetti di SPAM (= illegale), che però non è necessariamente inutile (per lo meno, per alcune categorie di blogger è utilissimo), come lo si argina? Come lo si gestisce?

Personalmente, le uniche soluzioni che mi sono venute in mente sono:
1. istituire un’apposita casella di posta elettronica destinata a questo (es: stampa@…)
2. rispondere con un’email standard a TUTTE le comunicazioni, dicendo che non pubblico redazionali e che per collaborare blablabla (lo faccio già, ma non sempre: ormai sono così tante che mi occorrerebbe dedicare due ore al giorno solo a quello… parlo di cose come 700 email al giorno, ndr).
3. rispondere con l’email standard e ringraziare della comunicazione, avvisando l’agenzia che da oggi verrà inserita in una newsletter commerciale appositamente studiata per le agenzie, per tenerli informati di iniziative, promozioni, offerte di collaborazione, ecc… (chi di spam ferisce…)

Ecco, Vi ho raccontato i miei ‘problemi’. Vi andrebbe di raccontarmi i vostri? Cosa accade a voi? Come lo gestite? Come lo risolvete?
Come si può eventualmente inserire nel nostro elenco di buone pratiche?

35 commenti su “Email pubblicitarie, redazionali, preghiere di pubblicazione”

  1. accidenti, io non ho mai ricevuto questo tipo di mail. però capisco sia il “fastidio” provocato dalla quantità enorme e dalle mailing di massa; sia l’utilità che queste possono avere. sinceramente le tue soluzioni mi sembrano intelligenti, anche se poi con i grandi numeri gestire tutte le e-mail di risposta (anche se standard) diventa un impegno gravoso… sicuramente avere due indirizzi mail distinti aiuterebbe ad evitare che commenti o richieste dei lettori sfuggano, mimetizzate tra tutte le altre!
    per il resto non saprei proprio cosa suggerire… ma soon qui per imparare, vedi mai che un giorno o l’altro mi si intasi la casella di posta… 😉

    p.s. mommit… mi sei mancato!

  2. io non ho soluzione, ormai il mio cervello più che il mio pc, ha attivato una funzione ‘ignora’. appena vede questo tipo di mail non le vede in realtà. però le tengo lì e su 10 magari una può essermi utile, per articoli, per conoscenza personale. insomma, vanno a finire in una specie di archivio mentale che mi può tornare utile.

    quello che mi lascia di solito perplessa, è l’energia che le agenzie impiegano in questo settore di invio mail. una persona dedicata a questo mi sembra troppo, sparano nel mucchio sperando di colpire qualche bersaglio, ma la maggior parte delle volte il tiro va a vuoto. è un flusso incredibile di pubblicità/spam che contribuisce a quel rumore di fondo del web che distrae….

  3. i contact form esistono anche per questo. non fosse che è seccante dover rinunciare a pubblicare il proprio recapito e-mail per limitare lo spam.
    ho usato tre differenti contact form sul mio sito e di spam non ne ho quasi mai ricevuto. come son tornata al classico “scrivimi a questa email” è scoppiato un putiferio. non so bene neanche io come gestire questa cosa: se si tratta di mailing list che non mi interessano e alle quali non ricordo di essermi iscritta, cancello subito la sottoscrizione. Se si tratta di proposte di collaborazione palesemente generiche e poco attinenti al mio progetto, cancello direttamente il messaggio e non mi prendo neanche la briga di rispondere. Se si tratta di richieste che potrebbero rivelarsi utili o interessanti sposto in una cartella “da leggere”. Per tutti quelli che mi danno l’idea di voler scrivere a me e proprio a me, anche se non mi interessa, rispondo ugualmente per spirito di cortesia. Io faccio così, ma ci perdo comunque molto tempo ugualmente.

  4. pensiamoci, barbara.

    innanzitutto le aziende dovrebbero inviare solo a blog/siti scelti di volta in volta, non necessariamente a tutto il loro data base. e poi dovrebbero cercare di personalizzare di più. credo che se di volta in volta facessero mail personalizzate a poche decine di indirizzi avrebbero molti più risultati.

  5. oppure penso anche a un sito/blog che raccolga in maniera razionale e seria i comunicati stampa, aggiornati a mo’ di news. tipo prima comunicazione o simili ma pensato proprio per i blogger. qualcosa a cui attingere, cioè capolvolgere la situazione. invece che inondare di mail/spam, pubblicare su un sito a cui poi accede chi è interessato. credo che trovare tutti i comunicati stampa in un posto magari è più ordinato, si sprecano meno energie da tutte e due le parti…. sto dicendo una enorme ca… ?

      • è una buona idea, ma mi sorgono alcune domande:

        1. chi lo gestisce?

        1a. potremmo clonare la Barbara e metterla a fare solo quello. credo che un minimo di lavoro di scrematura debba esserci e torniamo punto e a capo: richiede tempo che poche di noi hanno (sob).

        1b. gestione multi-utente: per esperienza so che quando si è in tanti si tende a fare un po’ di confusione: questo lo metti tu o lo metto io?

        2. anche questo è un servizio alle aziende: gli si da visibilità. gratis? anche qui torniamo un po’ al punto di partenza.

        3. se io fossi un’azienda non so se mi accontenterei di questo. cioè, io personalmente sì, ma sono abbastanza sicura che il fenomeno continuerebbe a manifestarsi, anche se forse in misura ridotta.

        Fatemi capire se ho capito o se sto svarionando già di martedì.

        • 1. potrebbero autogestirlo, nel senso che Nex è in grado di pubblicare un post a partire da un’email, e il lavoro nostro sarebbe solo approvare i post, per fare scrematura = lavoro collettivo, ad esempio mezza giornata alla settimana per ciascuna?
          2. io direi che potrebbe essere fatto gratis, nella misura in cui a noi non dà molto lavoro. Potrebbe però essere l’occasione per dire alle aziende: questo è gratis, ma se ti interessa la nostra opinione di blogger, perchè non facciamo un focus group ad invito (vedi TTV di Flavia) in cui c’è un gettone per chi lavora?
          3. nemmeno io mi accontenterei. ma se i blogger si uniscono, magari le aziende non hanno scelta… ? 😉

  6. il punto 3 mi fa spanciare 😀 L’idea dell’indirizzo mail dedicato non è male (anche se in realtà per ora a noi il numero di e-mail che ci arrivano è ancora gestibile), però il portale dedicato potrebbe essere un’ottima soluzione per non intasare la casella di tutti..

  7. Mi sembrano tutte buone idee se non fosse che secondo me le aziende continuerebbero a inviare email a tutte le blogger comunque. Io mi sono sinceramente rotta le scatole perché mi ritrovo a perdere una marea di tempo a cestinare email che comunque devo guardare, anche se per pochi secondi, per capire di che si tratta. Io tendo a rispondere solo a quelle che sembrano avere letto il nostro blog, già se dicono care Serena e Silvia è un passo avanti per dire, altrimenti cestino e basta. Però mi piace l’idea di collezionare le email per spammare loro a mia volta. Io stupidamente non ci avevo mai pensato 🙂
    Mi sa che mi devo preparare una specie di risposta automatica 😉

  8. Io collaboro spesso e volentieri con le aziende, ma non con qualunque azienda. La mail (impersonale e indiscriminata) del passeggino, ad esempio, l’ho già ricevuta non so quante volte. In casi come questi mi concedo il lusso di non rispondere (onestamente non ho tempo da dedicare a queste cose). Il problema è che loro… INSISTONO!

    La stessa cosa mi capita regolarmente da mesi con un’iniziativa sui pannolini usa e getta, invito che declino gentilmente ogni volta sottolineando che io uso e promuovo i lavabili, per vedermelo riproposto, identico, qualche settimana dopo.

    Ecco, a me piace molto l’idea di un indirizzo e-mail dedicato. E io programmerei anche una risposta automatica nella quale si spiegano le proprie policies e si precisa che in caso di mancata risposta, il significato è “no, grazie” e non “ritenta, sarai più fortunato”.

  9. io personalmente ricevo di queste email, ma non così tante da poter dire che perdo un tempo considerevole a rispondere.
    mi piacciono molto alcune idee proposte sopra: – risposta automatica con la propria “mission”; – inserimento dell’indirizzo che ci ha spammato in una nostra newsletter personale, dove si informano gli “interessati” circa i nostri nuovi progetti e quant’altro :). Tipo, chi di noi fa l’assicuratrice potrebbe contattare l’azienda di cui sopra, chennesò, per proporre un fondo pensione.
    io, alle ultime email ricevute ho risposto qualcosa come: grazie dell’attenzione, questo è il mio cv, attendo di conoscere i termini della collaborazione professionale che mi proponete.
    poi non mi scrivono più, ma nella vita non si sa mai. 🙂
    chennesai, magari mi risponde qualcuno di illuminato che mi dice: “ma guarda che la nostra mail era di sincero apprezzamento, ti offriamo un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato da 2500 euro al mese per scrivere sul nostro sito che il nostro passeggino è il più bello”.
    (ehi, mi sei mancata)

    • Anche io faccio sempre come te, e devo dire che alcuni dei miei migliori sponsor sono arrivati proprio grazie a questa faccia tosta che ho sempre avuto. Alcune aziende apprezzano chi si comporta da professionista e si dimostra intraprendente… non si sa mai! E’ proprio per quello che non lavoro gratis, e non accetto di scrivere gratis in cambio di prodotti: perchè non possiamo essere ovunque e dovunque con i nostri post, come delle prezzemoline. Se lo faccio, lo faccio per uno solo (Ikea, of course ahhaa), e per una volta sola. Ma posso passare le giornate a scrivere aggratis sui siti di Nmila aziende?

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