Il vaso di Pandora

Una delle domande che mi sono posta aprendo Mommit è stata: quanto mi danneggerà?
Non sono così scema da non saperlo, eh… So benissimo che chi ci mette la faccia, ci può lasciare anche la ‘poltrona’.

Perchè ho aperto Mommit? Non per volontariato, gente.
L’ho aperto perchè mi sono stufata delle cose non-dette, delle cose dette a metà, delle discussioni da un blog all’altro, della competizione sleale a base di violazioni di copyright, del lavoro nero.
L’ho aperto perchè sono una forte sostenitrice dei doveri, prima che dei diritti. Mi spiace, ma è così: per me sono importanti anche i doveri.

L’ho aperto perchè voglio arrivare a un codice di autoregolamentazione, se mi aiuterete a ragionare sull’argomento, anche se dovessi firmarlo soltanto io.

Ieri mi è stato fatto notare che il mio post sui giveaway mette in difficoltà molti blogger, che magari potevano non essere a conoscenza delle Leggi, e che probabilmente non è il caso di parlare di argomenti così forti, che possono eventualmente mettere in luce le nostre carenze (oddio, domani voglio parlare di copyright… succederà il pandemonio 😉 ).
E’ vero: è un pericolo. Io stessa non ne sono immune. Io stessa ho commesso degli errori, all’inizio del blog, e chissà quanti altri ne commetto ancora! E quindi che si fa? Si parla solo di diritti?

Io penso che il ruolo di Mommit sia invece quello di scoperchiare il vaso di Pandora. Come ho scritto nella sidebar, penso fermamente che dobbiamo informarci sulle Leggi vigenti, conoscerle, capirle e anche seguirle. Perchè le Leggi esistono, anche se noi non ne parliamo o le ignoriamo.

Se non lo dico ad alta voce, non esiste?
Esiste lo stesso, ahimè, e questo non fa altro che renderci più fragili e più deboli.

Comunque non ho aperto Mommit per fare la paladina del mommyblogging. A malapena riesco ad essere la paladina di me stessa. Non rappresento la categoria mommyblogging.
Così, a richiesta, lo ribadisco: le opinioni espresse su questo sito non rappresentano quelle della blogosfera, ma solo della sottoscritta.

Chi c’è, c’è.

99 commenti su “Il vaso di Pandora”

  1. Io ci sono! Un codice secondo me ci vuole proprio, perché c’è tanta ignoranza ma anche tanta “furberia” come al solito (siamo italiani no?) ed io ste cose sarà un caso ma nei blog stranieri non le vedo!
    Un codice non vuol dire che poi non si possa dissentire, ma sempre circostanziando, e non si possa ridiscutere se qualche punto cambia prospettiva, però ce n’è un gran bisogno…

    • Anche io lo sento necessario principalmente per me. In ogni caso non mi sento rappresentante di categoria, per cui ben venga chi dissente… ma magari in pubblico, così da poterne discutere tutte insieme, invece che privatamente. Comunque secondo me bisogna chiarire che non stiamo moralizzando nessuno, e soprattutto, almeno nella mia testa, non penso a un regolamento fatto di divieti, ma piuttosto una sorta di creative commons con alcune linee guida molto ma molto basiche, che possono anche essere scelte o non scelte. Secondo me noi non dobbiamo decidere, ad esempio, post sponsorizzati sì o post sponsorizzati no. Dobbiamo, secondo me, inventarci una linea guida per ambo le scelte, in modo che poi, al singolo, spetti solo fare copia/incolla di quel tipo di discleimer per il suo blog. Non so se mi son capita… 😀

      • Ti sei “capita” benissimo e anch’io lo intendo così e per “dissentire circostanziato” intendo proprio un dialogo pubblico e non le solite scaramucce e comunicazioni private, ad esempio perché le obiezioni sul post dei giveaway non sono state fatte direttamente nei commenti (oppure io non l’ho viste???) in modo da innescare un dialogo costruttivo?

      • ti sei “capita” benissimo ed è per questo che nonostante il mio sostene l'”AD-freedom” sto seguendo questo tuo percorso..

  2. ..anch’io ci sono..credo che per emergere le blogger devo regolamentarsi rispetto atutti gli argomenti..essere legalmente riconosciute..ne abbiamo parlato già quindi ti sostengo fortemente..
    barav
    baci
    r.

  3. Ci sono anch’io, perchè sento di avere tante “mancanze” in materia, di essere tanto ignorante (perchè ignoro, non perchè sono stupida! 😉 ).. e visto che l’ignoranza per legge non è ammessa, ben venga se assieme scoperchiamo questo vaso e veniamo a conoscenza di tante cose… poi naturalmente ognuno si comporta come crede, ma non può più dire che non sapeva… ;DDD

  4. Io ci sono!
    E poi credo che un codice di autoregolamentazione come quello che emergerà da Mommit (perché dubito, Barbara, che lo sottoscriverai da sola 😉 ) potrebbe non essere applicato SOLO ai mommyblogging!

  5. Posso esprimere un mio dubbio? Qui si parla di autoregolamentazione, quindi di regole da rispettare da parte di chi sottoscriverà. Immagino che le firmatarie rispetteranno le regole. Rimarrà sempre una marea di signore con blog che faranno quello che gli pare in barba alle regole (che non sarebbero leggi, ma regole). Già non si rispettano le leggi…
    Però Barbara ho fiducia in te. Te l’avevo già detto che il progetto è ambizioso ma solo tu ci puoi riuscire.

  6. Io ci sono!
    Non solo perchè non mi piace violare le regole, ma anche perchè penso che se questo mondo (e quindi pure il web) lo vogliamo davvero migliorare, renderlo più rispettoso della Legge e delle perosne…beh dovremmo inziare da noi stessi.

      • Io credo che i lettori non siano degli sprovveduti… se dichiari di aderire ad un codice e poi palesemente ne contravvieni i punti, perderai di credibilità e quindi in “adesioni”…
        Quello che credo è che magari, soprattutto all’inizio, saremo solo noi ad apporre il “bollino”…
        Tanto per rimanere nel “mio” campo, fino a qualche tempo fa il biologico, l’ecologico, l’ecosostenibile, erano tutti termini di nicchia che identificavano una categoria di utopisti!!!
        Qualcuno deve pur cominciare!

      • infatti il “marchingegno” si complicherebbe non poco: credo che chiunque (blogger o lettore) potrà fungere da controllore. nel momento in cui rilevo qualcosa di anomalo o che va contro le regole posso scrivere al blogger in questione (magari una mail prima che un post di sputtanamento, io sono per la gradualità…) segnalando il problema. se poi il blogger non dà risposte o è recidivo, allora si può passare alla meniere forti…

  7. sarò la solita ingenua ma io proprio non capisco come il post di ieri possa danneggiare qualcuno: se (come nel mio caso…) si ignorava totalmente la questione concorsi, premi, notaio &co. si può solo essere grati di ricevere queste informazioni! se si conoscevano le leggi esistenti e si ignoravano deliberatamente si può continuare a farlo: con tutto il rispetto, la stima e l’ammirazione che ho per barbara non credo che dopo il suo post oggi la finanza sguinzaglierà i segugi alla ricerca del giveaway fuorilegge… mah!

    o forse chi ha protestato crede che le aziende “spaventate” da mommit possano non fare mai più giveaway?! be’, francamente non credo proprio che abbiamo tutto ‘sto potere!

    • hai ragione, soprattutto perchè c’è tanto bisogno di “£informazione Libera”..e se per così poco ci si arrabbia..siamo messe bene pure noi mamme !

  8. Ciao Barbara, io commento poco su Mommit per mancanza di tempo ma seguo con attenzione. Oggi mi prendo due minuti per dirti:

    1. il post di ieri è stato utillissimo e soprattutto istruttivo, molte di noi (io per prima) siamo autodidatte del blogging. Io con Mommit sto imparando molto, anzi ti ringrazio perché stai mettendo a disposizione la tua esperienza. le tue riflessioni mi aiutano molto a capire la “tecnica” del blogging;
    2. come ti dicevo in un post precedente: io lavoro nell’ambito della certificazione e ho assegnato marchi di qualità per anni. E’ esattamente come dici tu: sei un ente terzo controlla, ci vuole anche chi certifichi l’ente terzo. questo comporta costi e una “strozzatura” dell’espanzione del fenomeno blogging. Un codice di autoregolamentazione – almeno un prima battuta – andrebbe benissimo.
    3. partiamo senza malizia…mettiamo il caso che molti furbetti magari sono solo acerbi e non sanno come ci si muove nel mondo blogging…in questo senso il codice di autoregolamentazione va benissimo perché ha uno scopo educativo, non di controllo.
    spero di essermi spiegata, comunque vai avanti così perché va benissimo!!!
    grazie!

    • bravissima! è esattamente quello che penso anche io.

      molti errori si fanno per ingenuità, inesperienza e ignoranza. chi di noi non e ha fatti? il punto è che difficilmente uno apre un blog (per hobby) dopo aver riflettuto, pianificato ecc. quindi è facile cadere in errore… credo che numericamente siano molti di più gli ingenui che i furbi (cioè quelli che lo fanno ben sapendo di sbagliare).
      certo l’ignoranza non giustifica comportamenti scorretti (come la pubblicazione di immagini o testi altrui ecc.), ed è per questo che un codice, come dice mamma(quai)green avrebbe anche un importante valore formativo/educativo.
      mi viene un’idea… dopo il codice, non si potrebbe pensare a un vademecum per spiegare a chi è ignorante (in senso letterale e non negativo, eh!) in modo chiaro e semplice alcune questioni importanti, in modo da aiutare chi si avvicina al mondo dei blog? è un’idea che mi è venuta così, mentre scrivevo, probabilmente non ha senso ma io ve la dico lo stesso ;-))))

    • Ecco, hai centrato il punto per me fondamentale: lo scopo educativo e non di controllo. Io non mi sogno proprio nè di dire agli altri come fare, nè di controllarli. Scusate, ma che mi frega? 😀
      Mi piaceva l’idea di creare uno spazio di confronto guidato (perchè di questo si tratta) per trovare una linea comune di trasparenza. Ma non mi sento nè di rappresentare la ‘categoria’ blogger, nè di fare un lavoro oltre alla mia portata. E poi, perchè io? Onestamente, non mi proporrei nemmeno, per rappresentare la ‘categoria’! 😀

      • esatto, come dici tu: spazio di confronto guidato. Guidato dall’esperienza comune, non da avvocati e normative. Poi sicuramente un guest post “normativo” di una (mamma) avvocato ci potrebbe stare, ma solo guest!

      • anche perchè (alcune) leggi ci sono e c’è anche chi dovrebbe controllare.
        secondo me qui siano un gradino più in alto: non si tratta di controllare, ma guidare ognuno verso comportamenti condivisi e rispettosi delle regole. la blogosfera ideale (ma anche il mondo) sarebbe quella in cui ci si confronta, si scelgono delle regole o delle linee di comportamento e poi ognuno si autoregola senza bisogno di controllori, punizioni eccetera.
        lo so, lo so… è un po’ utopistico, ma ho detto nella blogosfera IDEALE, eh!
        sono un’inguaribile ma convinta ottimista! 😉

      • Tutto giustissimo e sacrosanto… però (e scusate se tiro sempre fuori casi limite negativi!): immaginiamo tot blog col “bollino” e tanti senza bollino. Immaginiamo che ci sia chi ha fatto del blog un lavoro e chi, pur mantenendo un profilo hobbystico non disdegna guadagnare qualche euro. Immaginiamo che, per semplici che siano, le regole del codice presuppongono un “rispetto” e quindi un binario da seguire e quindi ancora, del tempo da perdere per non uscire fuori dal binario…
        A questo punto immaginiamo l’azienda Tde’T che vuole promuovere un suo prodotto tramite un giveaway/post sponsorizzato/banner…
        Secondo me ci sono buone probabilità che la Tde’T si rivolga ai blog “bollinofree”…

  9. Potremmo parlare eventualmente, in una sezione a parte, anche del mobbing riservato alle mamme che rientrano dal lavoro? Io ne sono stata una vittima. Benchè siano passati 7 anni, mi fa ancora un male da morire.

  10. Ho letto tutto, con un po’ di fatica perchè reduce da una notte in bianco….ma in linea generale sono d’accordo sullo scopo educativo….nell’intento di farlo arrivare a più persone possibile ..anche perchè ho appena avuto un’esperienza da cui ho dedotto che contro chi non vuole sentire e vedere anche con un’evidenza di riscontri, non c’è niente da fare…..scusate,rientrerò più tardi nella discussione,mi aspettano a scuola per il laboratorio creativo….

  11. Vedo che è stata una mattina densissima… Barbara io ci sono e sento la necessità di tutto quello che hai detto perchè, come dice Beta, tante, tantissime cose le ignoro ma di una cosa sono stufa: leggo un po’ ovunque di scopiazzamenti, di furti di idee, di furti di immagini e altro… vabbè che siamo in un mondo libero, che il web è libera circolazione di idee, ma ci sarà pure un limite alle nefandezze! E se non c’è credo che ci sia veramente la neccessità di mettere le cose nero su bianco ed augurarsi che vengano rispettate da tutti

    • dal punto di vista della legge il limite c’è: il web non è libero, anche se è tecnicamente facile copiare testi e immagini, questi hanno dei legittimi proprietari!
      poi c’è che non rispetta le leggi… vuoi peccando di ingenuità, vuoi fregandosene bellamente di ciò che è lecito e ciò che non lo è. per i primi il codice e il bollino possono rivelarsi davvero utili per creare informazione e sollecitare a comportamenti corretti.
      per gli altri… possiamo far valere il detto “l’unione fa la forza”, un fronte compatto di blogger e lettori che condannano carti tipi di condotta forse può indurre a riflettere!

  12. anche io ci sono, spesso leggo tardi, a discussioni quasi concluse, ma seguo con attenzione e quando posso dico la mia. Esporsi così può danneggiarti? può anche rafforzarti molto, come professionista del settore, come esperta di una nuova professionalità che stai cercando di far riconoscere e rispettare assieme a tutti i doveri che essa comporta. è didascalico oltre che ricco di valore, tutto ciò, ecco

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